Un articolo che riguarda un angolo poco frequentato dell’opera austeniana: le sue poesie. Versi per lo più d’occasione, che permettono di scoprire momenti quasi sempre privati visti con l’occhio ironico e disincantato di un’autrice che riusciva a cogliere il lato giocoso di fatti anche minimi e banali. Per ogni poesia sono ricostruite brevemente le circostanze che diedero origine ai versi. In questa seconda parte vengono prese in esame le poesie scritte dal 1809 fino alla morte nel 1817. (Vedi la prima parte)
L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 8 (2017), pagg. 37-45. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.
Dal 2009 al 2013 ha tradotto tutte le opere e le lettere di Jane Austen, raccolte nel sito jausten.it. Ha scritto due biografie di Jane Austen: Jane Austen si racconta (Utelibri, 2012) e In Inghilterra con Jane Austen (Giulio Perrone Editore, 2022). Nel 2015 ha curato e tradotto Lady Susan e le altre (Elliot), una raccolta di romanzi e racconti epistolari di Jane Austen. Nel 2017, in occasione del bicentenario della morte di Jane Austen, ha curato tre volumi editi da Elliot: Juvenilia, Ricordo di Jane Austen e altre memorie familiari (di James Edward Austen Leigh) e I Janeites (di Rudyard Kipling), oltre a un’antologia delle lettere pubblicata da “La biblioteca di Repubblica-L’Espresso”, comprendente anche l’incompiuto Sanditon.