Dopo aver parlato dei derivati austeniani in generale, partendo da quello che viene considerato il capostipite di tutti i romanzi di questo genere, Vecchi amici e nuovi amori (Old friends and new fancies) di Sybil G. Brinton, abbiamo scelto di dedicare un incontro del Jane Austen Book Club di Biblioteca Salaborsa di Bologna e JASIT a uno dei derivati austeniani che eccellono per la qualità della scrittura: Morte a Pemberley (Death comes to Pemberley) della giallista inglese P. D. James.
Il romanzo, che come da tradizione pdjamesiana ruota intorno a un evento di morte violenta, brilla soprattutto per altri aspetti narrativi – in particolare, il talento nella rievocazione delle ambientazioni e dello spirito della società austeniana, e l’introspezione psicologica dei personaggi.
Ne abbiamo parlato il 9 aprile 2016 in Biblioteca Salaborsa a Bologna, a conclusione di una giornata interamente dedicata a Jane Austen (e di cui vi daremo presto un resoconto). Ad introdurre il romanzo ed avviare la conversazione è stata la nostra Mara Barbuni, che qui mette il proprio intervento a disposizione delle lettrici e dei lettori di JASIT.
Ancora grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla conversazione in Biblioteca Salborsa lo scorso 9 aprile e a chi leggerà questo articolo. Buona lettura!
(Bologna, Italy) – Diplomata Traduttrice e Interprete e laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha lavorato come traduttrice e da anni si occupa di marketing e comunicazione aziendale. Il suo maggiore interesse libresco è la letteratura scritta dalle donne. Ha letto Jane Austen per la prima volta a vent’anni (Orgoglio e Pregiudizio). Nel dicembre 2010 ha aperto il blog monografico Un tè con Jane Austen e nel 2013 ha fondato Jane Austen Society of Italy (JASIT), di cui è presidente.