Questo articolo ci racconta nel dettaglio le collocazioni dei manoscritti di Jane Austen, tra lettere, opere incompiute e capitoli cancellati. Partiamo con l’autrice per un viaggio in una Austenland fatta di parole vergate da un pennino, fermandoci per un po’ nelle isole britanniche, volando fino agli Stati Uniti e sognando gli antipodi.
Molti, infatti, sono i modi in cui si può viaggiare in Austenland: uno di essi è, appunto, attraverso i manoscritti, testimonianze dirette e concrete della vita e dell’opera di Jane Austen, osservandoli da vicino nei luoghi in cui sono custoditi, oppure ammirandoli da lontano sullo schermo del nostro computer, grazie al prezioso e paziente lavoro di digitalizzazione compiuto da alcune istituzioni culturali.
L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 2 (2015), pagg. 39-42. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.
(Bologna, Italy) – Diplomata Traduttrice e Interprete e laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha lavorato come traduttrice e da anni si occupa di marketing e comunicazione aziendale. Il suo maggiore interesse libresco è la letteratura scritta dalle donne. Ha letto Jane Austen per la prima volta a vent’anni (Orgoglio e Pregiudizio). Nel dicembre 2010 ha aperto il blog monografico Un tè con Jane Austen e nel 2013 ha fondato Jane Austen Society of Italy (JASIT), di cui è presidente.