Jane e l’arte epistolare

Sebbene Jane se ne sia discostata per precisa scelta stilistica nei suoi romanzi maggiori, la forma epistolare informava di sé sia i costumi e i modi dell’epoca, sia la vita stessa della famiglia Austen dato che era l’unico mezzo per dare notizie di sé e riceverne, prendere accordi, fare progetti. Si trattava di una vera e propria arte in cui Jane Austen può essere considerata, ancora una volta, eccellente:

Ormai ho acquisito la vera arte epistolare, che come ci hanno sempre detto, consiste nell’esprimere su carta esattamente ciò che si direbbe alla stessa persona a voce; ho chiacchierato con te quasi alla mia velocità abituale per tutta questa lettera.
(Lettera 29, 3 gennaio1801)

I have now attained the true art of letter-writing... (Ormai ho acquisito la vera arte epistolare...)
I have now attained the true art of letter-writing…
(Ormai ho acquisito la vera arte epistolare…)

Questa attività comportava il suo bel daffare perché oltre a essere un impegno quotidiano rappresentava anche un dovere da cui non ci si poteva esimere e a essa ci si dedicava quando, appena dopo colazione, si aspettava l’ora delle visite, o si approfittava di qualche momento di solitudine. Dato che vigeva un fiscalissimo regime di affrancatura, e il costo della lettera non era propriamente economico, non si sprecava nessuno spazio del foglio e, quando si poteva, si approfittava della franchigia spettante a qualche deputato locale: “Mary aveva tutta l’intenzione di scriverti con la franchigia di Mr Chute” (L25, 8-9 novembre 1800) o più frequentemente ancora si affidava a qualche visitatore di passaggio, o meglio a qualche familiare che se ne facesse latore, sebbene questo non fosse il mezzo di consegna che Jane prediligeva:

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Juvenilia austeniani

Sul numero 30 di “Fili d’aquilone” (rivista web d’immagini, idee e Poesia) trovate un articolo di Giuseppe Ierolli sugli Juvenilia austeniani.

“Nell’anno in cui ricorre il bicentenario di Orgoglio e pregiudizio (pubblicato il 28 gennaio 1813), Jane Austen è più che mai presente nella cultura letteraria, ed è ormai da lungo tempo considerata una pietra miliare nella storia del romanzo. Qui però non si parlerà del suo romanzo più famoso, né degli altri cinque cosiddetti “romanzi canonici”, ma di tre volumi manoscritti, rilegati artigianalmente dalla stessa autrice, conservati nella British Library di Londra e nella Bodleian Library di Oxford. Si tratta di quelli che sono attualmente conosciuti come “Juvenilia”, una serie di brani di varia natura le cui date di composizione vanno all’incirca dal 1787 al 1793, ovvero dai dodici ai diciotto anni di Jane Austen (1775-1817), che furono pubblicati per la prima volta nel 1922 (vol II), 1933 (vol. I) e 1951 (vol. III).”

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