Il ruolo della famiglia Austen nel destino editoriale di Jane (prima parte)

Nel raccontare gli eventi che hanno segnato il destino di Jane Austen come autrice pubblicata, non si può prescindere dalla sua famiglia e in particolare dal ruolo di promotori svolto da alcuni suoi membri: il Rev. George, figura di padre illuminato, Henry, il più amato tra i fratelli, e l’imprescindibile sorella Cassandra, sostegno di tutta una vita, a cui si aggiunge dopo qualche decennio dalla morte di Jane anche il nipote James Edward Austen-Leigh, autore della prima biografia mai pubblicata.

L’articolo originale completo è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 10 (2018), pagg. 154-165. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.

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Si chiamerà Jenny…

La biografia di Jane Austen è ormai ampiamente documentata, anche se esistono ancora numerosi vuoti, in particolare nelle lettere, non tutti eliminati dalla documentazione via via emersa nel corso degli anni. Uno degli strumenti utilizzati dai biografi per colmare molti di quei vuoti è stato un libro pubblicato privatamente nel 1942 da Richard Arthur Austen-Leigh (pronipote della scrittrice): Austen Papers 1704-1856, che contiene una ricca documentazione, in gran parte lettere, riguardante la storia famigliare degli Austen e dei Leigh (la famiglia di Mrs. Austen). I brani che ho scelto, limitati agli anni 1773-1797, riguardano direttamente Jane Austen, dalla nascita alla prima giovinezza, ma anche alcuni squarci sulla vita di quel tempo. La loro veste di testimonianze dirette provenienti dalla sua cerchia familiare ci permette di gettare uno sguardo concreto, per quanto parziale e non certo esaustivo, sia sulla sua persona negli anni di formazione, sia su quel mondo ritratto in maniera così magistrale nei suoi romanzi.

L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 5 (2016), pagg. 12-19. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.


Dell’infanzia e dell’adolescenza di Jane Austen non sappiamo molto, anche se le sue opere giovanili, scritte a partire dal 1787, quando aveva appena dodici anni, ci permettono di tracciare, indirettamente e a grandi linee, il ritratto di una ragazzina piena di amore per la lettura e pronta non a imitare ma a prendere in giro i libri che amava, dei quali riusciva a cogliere, con uno spirito precocissimo, le esagerazioni e i lati ridicoli.

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Un pettegolezzo d’annata

Nelle Bodleian Libraries di Oxford c’è una sezione molto ricca di manoscritti, tra gli altri anche due austeniani: il primo volume dei Juvenilia e uno dei due di The Watsons.
Tra i tanti documenti custoditi c’è un diario di viaggio anonimo che è lì dal 1945. Nel giugno del 2015, durante uno studio mirato a individuare gli autori di vari diari di viaggio anonimi, venne alla luce che in quel diario c’era una piccola curiosità austeniana.

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