Uno scapolo con un’ampia fortuna; quattro o cinquemila l’anno.
(Orgoglio e pregiudizio, cap. 1)
Nei romanzi di Jane Austen ci sono moltissime informazioni sulla situazione finanziaria dei personaggi, talvolta precise, altre volte più vaghe. È innegabile come l’abbondanza di questi riferimenti dimostri l’importanza del fattore economico nei rapporti, matrimoniali e non, tra i personaggi, e anche se forse tendiamo a considerarla una peculiarità della società e dell’epoca descritte da JA è altrettanto innegabile che i soldi siano importanti anche adesso, con comportamenti forse un po’ diversi, meno diretti, ma con un’importanza che non è certo minore.
C’è però una difficoltà: quella di leggere le cifre riportate da JA con occhi odierni, ovvero di sapere che rendita annua dovremmo avere oggi per eguagliare quelle, per esempio, dei due personaggi austeniani più ricchi: di Mr. Rushworth (12.000 sterline) e Mr. Darcy (10.000), La cosa è molto complicata, dato che i parametri dell’epoca erano molto diversi dagli attuali.
Se prendiamo come riferimento la rendita di Mr. Darcy (10.000 sterline l’anno) e la trasformiamo in sterline odierne utilizzando il Currency Converter del sito “The National Archives” otteniamo una cifra pari a circa 340.000 sterline (fattore di conversione 34), ovvero circa 400.000 euro. Notevole, ma che certo oggi non permetterebbe di sostenere il tenore di vita di Mr. Darcy; basti pensare al mantenimento di una proprietà come quella di Pemberley, comprendente, tra l’altro, decine di domestici, giardinieri, guardacaccia ecc. La soluzione appare però più realistica se non consideriamo solo il valore monetario puro, calcolato sull’inflazione (come appunto fa il Currency Converter). Per esempio, all’epoca un domestico, un contadino, un lavorante generico, poteva contare su uno stipendio di circa 20 sterline l’anno (in pratica la “paghetta” di Jane Austen), quindi Mr. Darcy aveva una rendita pari a 500 volte questo stipendio, corrispondente, considerando una paga odierna di 12.000 euro annuali, a 6 milioni di sterline l’anno (oltre 7 milioni di euro… forse con questa cifra Pemberley ce la potremmo permettere). Sì, lo so, c’è la crisi, e 12.000 euro l’anno molti se li sognano, ma anche abbassando questa cifra un Mr. Darcy odierno sarebbe comunque considerato molto ricco.
Come vedete, la differenza della conversione è enorme considerando parametri diversi, e le differenze restano molto consistenti anche con altri parametri (prezzo del pane, paga di un operaio, prezzi delle case ecc.). Ma, alla fin fine, di quanti soldi disponevano i personaggi austeniani? Nell’elenco che segue, suddiviso tra personaggi maschili e femminili e in ordine di “ricchezza”, sono indicate le rendite annuali che risultano specificate nella narrazione; quando l’indicazione si riferisce al patrimonio, o alla dote per le donne, la rendita è calcolata sulla base dell’interesse annuo più diffuso all’epoca, 5%, che però poteva anche scendere intorno al 4%, come dice Mr. Collins a Elizabeth nella sua comica e pomposa dichiarazione. Dopo il nome e la rendita ho riportato la fonte.
UOMINI
- Mr. Rushworth: £12.000
MP, I-4/4: “Se quest’uomo non avesse dodicimila sterline l’anno sarebbe proprio uno stupido”. - Fitzwilliam Darcy: £10.000
OP, I-3/3: “della sua rendita di diecimila sterline l’anno”. - Charles Bingley: £4.000/5.000
OP, I-1/1: “Uno scapolo con un’ampia fortuna; quattro o cinquemila l’anno.”
OP, I-4/4: “Mr. Bingley aveva ereditato beni per un ammontare vicino alle centomila sterline da suo padre”. - Henry Crawford: £4.000
MP, I-12/12: “Che cosa possiede?” “Quattromila l’anno.” - Colonnello Brandon: £2.000
RS, II-8/30: “Duemila l’anno senza debiti o altri oneri.” - Mr. Bennet £2.000
OP, I-7/7: “Le proprietà di Mr. Bennet consistevano quasi interamente in una tenuta da duemila sterline l’anno”. - Capitano Wentworth: £1.250
P, II-12/24: “Il capitano Wentworth, con venticinquemila sterline”. - Robert Ferrars: £1.000
RS, III-14/50: “a Robert erano state ormai ineluttabilmente assegnate mille sterline l’anno”. - Rev. Norris: £1.000 ca.
MP, I-1/1: “Mr. e Mrs. Norris iniziarono il loro cammino di felicità coniugale con poco meno di mille sterline l’anno”. - Rev. Grant: £1.000 ca.
Vedi la rendita del rev. Norris, dovuta al beneficio ecclesiastico di Mansfield. - Edward Ferrars: £800-850
RS, II-2/24: “Ha soltanto duemila sterline di suo”. RS, III-14/50: “né ci sarebbe stata alcuna promessa per il presente o il futuro, al di là delle diecimila sterline che erano già state date a Fanny.”
La rendita del beneficio di Delaford, donatagli dal colonnello Brandon, oscilla tra le 200 e le 250 sterline l’anno; RS, III-3/39: “È una rettoria, ma piccola; l’ultimo titolare, credo, non ne ricavava più di 200 sterline annue, e sebbene sia certamente suscettibile di miglioramento,”; RS, III-14/50: “non ci fu la minima obiezione circa il fatto che Edward prendesse gli ordini allo scopo di procurarsene al massimo duecentocinquanta”. - Edmund Bertram: £700
MP, II-5/23: “So che non avrà meno di settecento sterline l’anno.”
Dopo la partenza del rev. Grant la rendita diventerà di ca. 1.700 sterline (vedi la rendita del rev. Norris per il beneficio ecclesiastico di Masfield): MP, III-17/48: “ci fu l’acquisizione del beneficio ecclesiastico di Mansfield dopo la morte del dr. Grant, avvenuta proprio quando erano sposati da tempo sufficiente per cominciare ad avvertire il bisogno di un incremento di entrate”. - Willoughby: £600-700
RS, I-14(14): “La rendita della sua tenuta era stata valutata circa sei o settecento sterline da Sir John”. Willoughby contava anche sull’eredità di una parente: RS, I-9/9: “risiedeva là solo quando era in visita alla vecchia signora di Allenham Court, con la quale era imparentato, e le cui proprietà avrebbe ereditato”. - James Morland: £400
NA, II-1/16: “Un beneficio ecclesiastico, del quale Mr. Morland era patrono e titolare, del valore di circa quattrocento sterline l’anno, sarebbe stato assegnato al figlio non appena raggiunta l’età per prenderne possesso”.
Alla morte del padre avrebbe poi praticamente raddoppiato la rendita: NA, II-1(16): “Inoltre, gli veniva assicurata una tenuta di almeno pari valore come futura eredità.”
DONNE
- Sophia Grey: £2.500
RS, II-8/30: “Cinquantamila sterline, mia cara”. - Emma Woodhouse: £1.500
E, I-16/16: “Miss Woodhouse di Hartfield, l’erede di trentamila sterline”. - Miss Morton: £1.500
RS, II-11/33: “la nobile Miss Morton, unica figlia del fu Lord Morton, con trentamila sterline”. - Georgiana Darcy: £1.500
OP, II-12/35: “il patrimonio di mia sorella, che è di trentamila sterline”. - Mary Crawford: £1.000
MP, I-4/4: “Lui possedeva una bella tenuta a Norfolk, lei ventimila sterline di dote”. - Caroline e Louisa Bingley: £1.000
OP, I-4/4: “avevano una dote di ventimila sterline”. - Mrs. Tilney: £1.000
La moglie del generale Tilney, defunta nove anni prima. NA, I-9/9: “quando si è sposata, il padre le ha dato ventimila sterline”. - Mrs. Norris: £600
Dopo la morte del marito. MP, I-3/3: “Sir Thomas dice che avrai seicento sterline l’anno”. - Miss Campbell: £600
E, II-2/20: “oppure si era dedicato solo a Miss Campbell per amore delle future dodicimila sterline.” - Augusta [Hawkins] Elton: £500 ca.
E, II-4/22: aveva conquistato una donna da 10000 sterline, o giù di lì”. - Mary King: £500
OP, II-4/27 “poiché sta cercando di prendersi una ragazza con sole diecimila sterline, trovate che sia un mercenario.” - Fanny [Ferrars] Dashwood: £500
RS, III-14/50: “al di là delle diecimila sterline che erano già state date a Fanny.” - Mrs Dashwood: £500
RS, I-2/2: “… come vivranno in tutta comodità la tua matrigna e le sue figlie con l’interesse di settemila sterline, oltre alle mille sterline che appartengono a ciascuna delle ragazze, che fruttano cinquanta sterline l’anno a testa.”
Una volta sposate le figlie la rendita di Mrs. Dashwood si sarebbe quindi ridotta a £350. - Le sorelle Elliot: £500
P, II-12/24: “era in grado di dare alla figlia solo una piccola parte delle diecimila sterline che più avanti le sarebbero toccate”. - Maria [Ward] Bertram: £350
MP, I-1/1: “Miss Maria Ward, di Huntingdon, con sole settemila sterline di dote”. - Mrs. Grant: £250 ca.
MP, I-3/3: Per quanto avesse chiesto, era riuscita solo a scoprire che Miss Grant aveva avuto al massimo cinquemila sterline di dote. - Mrs. Bennet: £200
OP, I-7/7: “Il padre era stato avvocato a Meryton, e le aveva lasciato quattromila sterline.” - Catherine Morland: £150
NA, II-16/31: “e che Catherine avrebbe avuto tremila sterline”. - Le tre sorelle Dashwood: £50
RS, I-2/2: “… come vivranno in tutta comodità la tua matrigna e le sue figlie con l’interesse di settemila sterline, oltre alle mille sterline che appartengono a ciascuna delle ragazze, che fruttano cinquanta sterline l’anno a testa.” - Le cinque sorelle Bennet: £40
OP, I-19/19: “mille sterline al 4 per cento, che non saranno vostre fino alla dipartita di vostra madre, è tutto ciò che possiate mai rivendicare.”
OP, III-8/50: “Nel contratto matrimoniale erano state stabilite cinquemila sterline a favore di Mrs. Bennet e dei figli.”
Per Lydia ci sono poi gli accordi per il matrimonio con Wickham: OP, III-7/49: “Tutto quello che ti è richiesto è di assicurare a tua figlia, per contratto, la parte che le spetta delle cinquemila sterline assegnate alle tue figlie dopo la tua morte e quella di mia sorella, e, oltre a ciò, di prendere l’impegno di garantirle, finché sarai in vita, cento sterline l’anno.” OP, III-10/52: “suoi debiti saranno pagati, per un ammontare che credo sia notevolmente superiore a un migliaio di sterline, altre mille in aggiunta a quelle stabilite per la dote di lei, più l’acquisto del brevetto da ufficiale.”
Dal 2009 al 2013 ha tradotto tutte le opere e le lettere di Jane Austen, raccolte nel sito jausten.it. Ha scritto due biografie di Jane Austen: Jane Austen si racconta (Utelibri, 2012) e In Inghilterra con Jane Austen (Giulio Perrone Editore, 2022). Nel 2015 ha curato e tradotto Lady Susan e le altre (Elliot), una raccolta di romanzi e racconti epistolari di Jane Austen. Nel 2017, in occasione del bicentenario della morte di Jane Austen, ha curato tre volumi editi da Elliot: Juvenilia, Ricordo di Jane Austen e altre memorie familiari (di James Edward Austen Leigh) e I Janeites (di Rudyard Kipling), oltre a un’antologia delle lettere pubblicata da “La biblioteca di Repubblica-L’Espresso”, comprendente anche l’incompiuto Sanditon.
2 commenti
Complimenti Giuseppe, disamina esaustiva !
E’ curioso riuscire a dare un termine di paragone attuale ai patrimoni ed alle rendite di due secoli fa. Povere sorelle Bennet ridotte ad essere fanalini di coda (tutta colpa di Collins), e quindi costrette a fare un ottimo matrimonio dal punto di vista pecuniario!
Grazie per lo spunto di riflessione.
Sì, è difficile fare un paragone, visto che il sistema di vita e i prezzi relativi dei vari beni di consumo e non erano diversissimi da oggi. Possiamo solo farcene un’idea considerando le diverse variabili.
Sulle signorine Bennet dobbiamo anche, e forse soprattutto, mettere in gioco il comportamento di Mr. Bennet, che, per sua stessa ammissione, è stato molto imprudente nel non pensare alla sorte futura delle figlie. Ma se si fosse comportato diversamente non sarebbe stato il personaggio che è nel romanzo.