Il ruolo della famiglia Austen nel destino editoriale di Jane (prima parte)

Nel raccontare gli eventi che hanno segnato il destino di Jane Austen come autrice pubblicata, non si può prescindere dalla sua famiglia e in particolare dal ruolo di promotori svolto da alcuni suoi membri: il Rev. George, figura di padre illuminato, Henry, il più amato tra i fratelli, e l’imprescindibile sorella Cassandra, sostegno di tutta una vita, a cui si aggiunge dopo qualche decennio dalla morte di Jane anche il nipote James Edward Austen-Leigh, autore della prima biografia mai pubblicata.

L’articolo originale completo è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 10 (2018), pagg. 154-165. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.


Il sostegno dei familiari

Il padre George, pastore anglicano della chiesa di Steventon, era un uomo dalla mentalità insolitamente aperta: lontano dagli schemi patriarcali dominanti, educò tutti i figli – i cinque maschi [1] e le due femmine – nello stesso modo, senza alcuna distinzione. Tutti, infatti, avevano libero accesso alla sua biblioteca personale che, da appassionato lettore, contava ben cinquecento volumi (altro fatto insolito in un’epoca in cui i libri erano molto costosi). La numerosa famiglia Austen, del resto, era solita leggere regolarmente i giornali, usufruire delle biblioteche circolanti, mettere in scena per il divertimento domestico brani tratti da opere di grandi autori o da lavori scritti dagli stessi figli.
Il Rev. George apprezzava le doti letterarie di Jane a tal punto da diventare addirittura promotore della pubblicazione dei suoi lavori – un fatto non più soltanto insolito, questo, ma eccezionale a quei tempi. Di questo sincero entusiasmo, che scavalca le barriere culturali dell’epoca, abbiamo alcune prove inconfutabili.

Rev. George Austen
Rev. George Austen

Il 5 dicembre 1794, a Basingstoke acquista uno scrittoio portatile di mogano. Questo oggetto è un vero gioiello tecnologico di quei tempi: si tratta di una valigetta piccola e leggera, di legno, nata per scopi commerciali e navali, per permettere a chi ne aveva bisogno di scrivere ovunque senza problemi; la valigetta si apriva diventando un piano inclinato, e tanti cassetti custodivano tutto l’occorrente per scrivere, compresa la corrispondenza già ricevuta.
La data di acquisto non è casuale: mancavano pochi giorni al diciannovesimo compleanno di Jane, e difatti questo scrittoio diventò un regalo per il suo compleanno. Da esso, la scrittrice non si separerà mai, per tutta la vita, usandolo costantemente e portandolo con sé in ogni soggiorno fuori casa e in ogni casa in cui è vissuta. Oggi è possibile ammirarlo alla British Library di Londra.

Accanto ad una formazione insolitamente libera e ricca di stimoli, dunque, con questo regalo il Rev. George sostiene fattivamente la figlia scrittrice in erba fornendole lo strumento necessario per esercitare il suo talento, che non tarda a dare i primi frutti, come viene dimostrato da quanto accade subito dopo.
Il 1794, infatti, è un anno importante perché è in questo momento che Jane completa la stesura di Lady Susan, romanzo epistolare che inaugura il periodo dei cosiddetti Steventon Novels cioè le prime stesure di Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio e L’Abbazia di Northanger, che saranno scritti proprio negli anni immediatamente successivi a questo regalo paterno.

Come se non bastasse, George Austen non si limitò a dare alla figlia lo strumento per esercitare l’attività che più amava – e che sembra riuscirle naturale come respirare. Proprio a Orgoglio e pregiudizio, o meglio, alla sua prima versione, First Impressions (Prime Impressioni) è legato il gesto più eclatante. Il 1° novembre 1797 (Jane ha quasi 22 anni), egli scrisse una lettera a Thomas Cadell, un importante editore di Londra.

Signore, – Sono in possesso di un romanzo manoscritto, composto di 3 voll., all’incirca della lunghezza di “Evelina” di Miss Burney. Dato che sono ben consapevole di quanto sia importante che un’opera del genere faccia la sua prima comparsa sotto l’egida di un nome rispettabile, mi rivolgo a voi. Vi sarò molto obbligato quindi se vorrete cortesemente farmi sapere se siete interessati a essere coinvolti in essa, a quanto ammonteranno le spese di pubblicazione a rischio dell’autore, e quanto sareste disposti ad anticipare per l’acquisto dei Diritti, se a seguito di un’attenta lettura, fosse da voi approvata. Se la vostra risposta sarà incoraggiante, vi spedirò l’opera.
Sono, Signore, il vostro umile Servo,
George Austen [2]

Purtroppo, l’editore lo rifiutò a stretto giro di posta. E questa è la prima avventura (o disavventura) editoriale di Jane Austen. Ma siamo solo agli inizi.

Nel 1803, entra in scena il fratello Henry. Il suo avvocato, William Seymour, conosce un editore, Benjamin Crosby, ed è grazie a questo intreccio che Jane riesce a mettere a segno il primo successo perché gli vende il romanzo che ha già pronto da qualche tempo, Susan (la prima stesura di L’Abbazia di Northanger) per 10 sterline. Nel contratto di acquisto non è indicata la data di pubblicazione e questo si rivela un grave errore perché accade l’impensabile: Crosby non pubblicherà mai questo romanzo.

Henry Austen

Alcuni anni dopo, nell’aprile del 1809, Jane si troverà costretta a scrivergli (firmandosi con uno pseudonimo di sopraffina ironia, Mrs Ashton Dennis, le cui iniziali danno la parola MAD, ovvero “pazza”) per chiedere informazioni. Crosby risponde di non essere più interessato alla pubblicazione e, se l’autrice vuole tornare in possesso del manoscritto e dei diritti su di esso, deve rimborsare la somma pagata. Al momento, la squattrinata Jane (che non ha ancora pubblicato alcun libro) non ha la possibilità di riscattare la sua Susan. Sarà Henry, alcuni anni dopo, nel 1816, a pagare le fatidiche dieci sterline e, solo a transazione avvenuta, si toglierà la soddisfazione di rivelare a Crosby che l’autrice di quel romanzo rifiutato altri non era che la stessa di Orgoglio e Pregiudizio (pubblicato nel 1813 con discreto successo).

Tornando ai primi anni del secolo, nel gennaio del 1805 la famiglia Austen è colpita dal grave lutto della morte del Rev. George. Per le donne di casa – Mrs. Austen e le due figlie nubili, Cassandra e Jane – inizia un periodo di difficoltà finanziaria e instabilità logistica, durante il quale cambiano casa più volte, ospiti di questo o quel fratello, fino al 1809, quando il più ricco dei fratelli, Edward, rientra nella disponibilità di una dimora perfetta per loro, il cottage di Chawton, dove le tre signore Austen si stabiliscono insieme ad una cara amica di famiglia, Martha Lloyd, nubile anch’essa.

La ritrovata stabilità ha un effetto rinvigorente sulla vena creativa di Jane Austen, assopitasi durante gli anni di Bath: sul tavolino della dining room al piano terra del cottage, in mezzo ad una proverbiale confusione quotidiana – la casa è sempre un porto di mare, visitata ad ogni ora da parenti e amici, e la finestra della stanza dà sulla strada principale che porta da Londra a Winchester, quindi molto trafficata – Jane rivede i tre romanzi già completati e ne scrive tre nuovi, così che, in breve, si può dire che tutti i sei romanzi maggiori “escano” dalla fucina creativa del cottage di Chawton, nel giro di soli sei anni.

Chi contribuisce a mandarli per il mondo, tra le lettrici e i lettori? Dopo l’exploit del 1803 con la vendita di Susan, è Henry a raccogliere l’eredità del padre George come promotore delle opere di Jane. Henry in questo periodo fa il banchiere e vive a Londra con la moglie Eliza – cugina degli Austen, donna affascinante, acculturata e ricca (vedova di un aristocratico francese ghigliottinato durante la Rivoluzione) – con cui conduce una vita brillante, frequentando circoli importanti. Tra le sue amicizie, Henry annovera un altro editore, Thomas Egerton, il quale accetta di pubblicare, su commissione, il primo romanzo di Jane.

fonte: Jane Austen’s House, Chawton

 

Ragione e sentimento esce nell’ottobre del 1811 in forma anonima poiché sul frontespizio riporta l’indicazione “by a Lady”, (di una signora). Questa sarà sempre la formula scelta per tutti i romanzi successivi, anche i due postumi, che indicano “by the author of” (dell’autrice di) seguito dall’elenco dei romanzi precedenti. Grazie all’assistenza di Henry in qualità di vero e proprio agente letterario, le pubblicazioni si susseguono a ritmo sostenuto: 1813 Orgoglio e pregiudizio, 1814 Mansfield Park, dicembre 1815 (frontespizio datato 1816) Emma. Si tratta dei quattro romanzi che Jane ha la soddisfazione di vedere pubblicati in vita.

In queste vicende editoriali, un altro membro della famiglia riveste un’enorme importanza: Cassandra. Con l’unica sorella, Jane ha un rapporto simbiotico. Sono entrambe nubili: Cassandra fu sfortunata perché, dopo il fidanzamento, il giovane promesso sposo dovette andare nelle Indie Occidentali dove contrasse una malattia tropicale che lo portò alla morte; Jane, invece, nel 1802, a quasi 27 anni, ormai zitella conclamata, ricevette una proposta di matrimonio da un amico di famiglia, Harris Bigg-Wither, benestante con una buona posizione in società, e, pur dicendo sì al momento della proposta, il giorno dopo ci ripensò e rifiutò, abbracciando per sempre il proprio status di nubile. Le due sorelle, quindi, passarono tutta la vita insieme.

Cassandra Austen

Oltre ad esserne la confidente, Cassandra è un’efficace sostenitrice solidale dell’attività di Jane. A Chawton, infatti, Cassandra si occupa insieme a Martha di ogni faccenda domestica, lasciando Mrs Austen libera di occuparsi del giardino e dell’orto, che ama molto, e Jane libera di scrivere. L’unica incombenza di quest’ultima è preparare la colazione al mattino e custodire la chiave della credenza in cui sono conservati tè, caffè, zucchero e vino provvedendo anche al loro approvvigionamento.

Inoltre, tutto ciò che Jane produce sul tavolino della dining room viene letto da Cassandra, che è quindi presumibilmente la Prima Lettrice di queste opere nonché preziosa consigliera letteraria. Nelle lettere, infatti, Jane riflette spesso con la sorella sui romanzi, sui personaggi, sulle tribolazioni per la pubblicazione, sui giudizi espressi da altre persone, o risponde a qualche opinione che Cass le ha inviato sul suo lavoro. Emblematico da questo punto di vista l’inizio della lettera del 29 gennaio 1813 che Jane invia da Chawton alla sorella, che si trova a Steventon, soffermandosi sulla pubblicazione di Orgoglio e Pregiudizio, avvenuta il giorno precedente:

Spero che mercoledì sera tu abbia ricevuto da Mr J. Bond il mio pacchettino, mia cara Cassandra, e che tu sia pronta a riavere mie notizie domenica, perché oggi sento che devo scriverti. […]. – Voglio dirti che ho avuto il mio adorato Bambino da Londra; mercoledì ne ho ricevuta una Copia, mandata tramite Falknor, con tre righe di Henry per dire che ne aveva data un’altra a Charles, e ne aveva mandata una 3ª con la Diligenza per Godmersham; proprio le due Copie che ero meno ansiosa di collocare. […] – L’Annuncio è per la prima volta sul nostro giornale di oggi; 18 scellini – […] Miss Benn era a pranzo da noi proprio il giorno dell’arrivo del Libro, e nel pomeriggio ci siamo completamente dedicate a esso e le abbiamo letto la metà del 1° volume – premettendo che essendo state informate da Henry che quest’opera sarebbe stata presto pubblicata gli avevamo chiesto di mandarcela non appena uscita – e credo che ci abbia creduto senza sospettare nulla. – Si è divertita, povera anima! che non potesse che essere così lo sai bene, con due persone del genere a condurre il gioco; ma sembra davvero ammirare Elizabeth. Devo confessare che io la ritengo la creatura più deliziosa mai apparsa a stampa, e come farò a tollerare quelli a cui non piacerà almeno lei, non lo so proprio. – Ci sono alcuni errori di Stampa – e un “disse lui ” o un “disse lei” avrebbero talvolta reso il Dialogo più immediatamente chiaro – ma “Io non scrivo per quegli stupidi Folletti – Che non hanno in sé un bel po’ d’Ingegno.” Il 2° volume è più corto di quanto avrei voluto – ma la differenza non è in realtà così grande come sembra, visto che in questa parte c’è una maggiore percentuale di Narrazione. Tuttavia ho sfrondato e tagliato così bene che nel complesso immagino sia alquanto più corto di S. & S.. Ora cercherò di scrivere su qualcos’altro; – sarà su un argomento completamente diverso… [3]

Fine prima parte
La seconda parte dell’articolo vi aspetta nel post successivo (online dal 14 novembre 2023).


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NOTE

[1] I figli maschi erano in tutto sei. Il secondogenito, George, nato nel 1766, era affetto da una imprecisata disabilità mentale e, com’era abitudine a quei tempi, fu affidato ad una famiglia delle vicinanze perché se ne prendesse cura a pagamento, quindi non visse con i suoi parenti. La famiglia Austen continuò a pagarne il mantenimento fino alla sua morte, avvenuta nel 1838. Non ve ne è traccia nelle lettere di Jane Austen arrivate fino a noi, ma viene citato in quelle di altri familiari. Non è citato nemmeno nel Ricordo di Jane Austen, prima biografia ufficiale pubblicata dal nipote di Jane, James Edward Austen-Leigh nel dicembre 1869, che non lo annovera nemmeno tra i fratelli.
[2] James Edward Austen-Leigh, Ricordo di Jane Austen, cap. VIII, trad. it. di G. Ierolli, fonte jausten.it.
[3] Lettera 79 del 29 gennaio 1813, trad. it. G. Ierolli, fonte jausten.it.

 

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