Il meeting 2013 del Club Sofà and Carpet di Jane Austen

Da giovedì 26 a domenica 29 settembre, si terrà a Riccione il terzo meeting austeniano organizzato dal “Club Sofà and Carpet di Jane Austen”, pieno di appuntamenti di varia natura che si svolgeranno a ritmo serrato per tutti i quattro giorni previsti.
Abbiamo chiesto a Chiara Marcattili, presidentessa del Club, di descriverci l’evento, che è ormai diventato una tappa obbligata per chi vuole immergersi per qualche giorno nel mondo austeniano.

logo meeting 2013

Continue Reading

Vecchi amici e nuovi amori di Sybil G. Brinton

Copertina OFANF-VAENA -JoMarchI cosiddetti “derivati” austeniani sono ormai innumerevoli. Per tutti e sei i romanzi
canonici (in particolare, ovviamente, Orgoglio e pregiudizio) si possono scegliere sequel, prequel, spin-off, mash-up di varia natura, e non mancano quelli che si rifanno non ai romanzi ma alla vita dell’autrice, o magari a entrambe le cose.
Ma tutto ha un inizio. E l’inizio di questo profluvio di volumi è datato giusto un secolo fa, esattamente a metà dei quel bicentenario di Orgoglio e pregiudizio che quest’anno ha occupato i janeites di tutto il mondo: si tratta di Old Friends and New Fancies, di Sybil Grace Brinton, pubblicato, appunto, nel 1913.
In Italia, però, il primo dei derivati austeniani era conosciuto solo da chi era in grado di leggere l’originale, e, peraltro, anche l’edizione inglese era introvabile fino a una ristampa di qualche anno fa.
Due anni fa, però, i lettori italiani sono stati in grado di saperne qualcosa, perché sul blog dedicato ai derivati austeniani, un blog che ha lo stesso nome del titolo inglese del libro, è stata pubblicata un’ampia recensione, naturalmente basata sull’edizione originale: “Old Friends and New Fancies, il primo sequel austeniano della storia“. Sullo stesso blog, nella pagina “Glossario”, troverete le definizioni dei quattro tipi di derivati citati sopra.
Il libro è ora finalmente in arrivo nelle librerie italiane (la data di lancio è il 26 settembre), pubblicato dalla Jo March con il titolo Vecchi amici e nuovi amori, a cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci, con traduzione di Camilla Caporicci e prefazione di Giuseppe Ierolli.

Continue Reading

Una carrozza per Winchester di Giovanna Zucca

Una carrozza per WinchesterDal 27 settembre sarà disponibile il libreria un romanzo che parla degli ultimi mesi di vita di Jane Austen, dal titolo Una carrozza per Winchester. Autrice di questo romanzo è Giovanna Zucca, scrittrice poliedrica e appassionata di Jane Austen.

Strumentista e aiuto anestesista in sala operatoria, Giovanna Zucca conosce il morbo di Addison, che si presume sia la malattia di cui è morta Jane Austen, una patologia alle ghiandole surrenali oggi curabile. L’autrice si è sempre rammaricata sapendo che Addison avrebbe scoperto la malattia solo alcuni anni dopo (la descrisse nel 1849 circa). Inoltre è stata incuriosita dalla figura di questo grande scienziato, che morì suicida all’apice del successo. Da qui è nata la sua idea di annullare lo spazio temporale e fare incontrare i due personaggi in modo che Addison scoprisse il morbo alcuni anni prima del tempo, proprio su Jane Austen, con una storia di finzione che affonda le radici nella vita reale della scrittrice inglese.
Ci sono alcuni brani tratti dalle lettere a Cassandra, personaggi storici come i fratelli di Jane, Henry e Cassandra, lo stesso Addison e il suo collega e amico Hodgkin, considerato uno dei padri della moderna medicina.
La figura di Jane Austen che ne esce fuori è ironica, fragile ma granitica nella sua visione del mondo moderna e ribelle.
Questo romanzo è uno dei tanti omaggi alla scrittrice in quest’anno di festeggiamenti per il bicentenario della pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio, iniziati il 28 gennaio e che proseguiranno per tutto il 2013 in tutto il mondo con numerose iniziative e manifestazioni, a testimonianza di una passione senza tempo per lei e per i suoi romanzi.

Continue Reading

Quando una rosa è più che una semplice rosa: il linguaggio dei fiori in Jane Austen

Abbiamo tradotto oggi un articolo pubblicato da Shannon Winslow sul blog Austen Authors il 28 agosto 2013, che riguarda Jane Austen e il linguaggio dei fiori.

Quando una rosa è più che una semplice rosa
di Shannon Winslow

rododendri 1Di recente un’amica mi ha suggerito di scrivere un post sul linguaggio dei fiori. Si tratta di qualcosa di cui, praticamente, non sapevo nulla ma, dal momento che amo i fiori di ogni specie, l’idea mi ha subito intrigata. Inoltre, ho dedotto che questo mi avrebbe dato l’opportunità di utilizzare alcune delle centinaia (o forse migliaia) di immagini di fiori che ho collezionato nel corso degli anni!

Continue Reading

Impressioni meteorologiche negli scritti di Jane Austen

Introduzione. La prima volta che ho visto Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright (2005), la mia attenzione è stata immediatamente attirata dall’importanza data dal regista alle condizioni atmosferiche che facevano da cornice agli eventi raccontati. Il film è, a mio parere, influenzato da una prospettiva critica piuttosto recente, volta a riscontrare nell’opera di Austen accenni di quel movimento romantico che stava iniziando a travolgere la cultura inglese ed europea.

Se si osserva l’abbigliamento dei personaggi si notano, specie in alcuni episodi, un certo disordine, una sorta di negligenza e incuria che sono tipiche della temperie romantica, così concentrata sull’individualità, sull’analisi interiore e sul rigetto delle convenzioni sociali: quando ad esempio si vede Matthew McFayden entrare nello studio del padre di Elizabeth per chiedere la sua mano, la sciatteria dei suoi abiti non è certo adeguata all’occasione. Anche l’attenzione per l’ambiente naturale, palesata nel film sin dalle sue primissime scene (il sorgere del sole, il pigolare degli uccelli, e in seguito, ancora più concretamente, la passeggiata del maiale sotto gli occhi di Mrs. Bennet), ricorda la filosofia romantica, e raggiunge il culmine della sua rappresentazione nelle scene in cui il tempo atmosferico diventa uno dei protagonisti della vicenda narrata. La prima dichiarazione d’amore di Darcy a Lizzy, che nel romanzo si svolge tra le mura di Hunsford, viene invece immaginata da Joe Wright all’aperto, e nel corso di un tremendo temporale: il tempo atmosferico era interpretato dai romantici come uno specchio delle emozioni umane, e non c’è dubbio che questo incontro tra i due protagonisti possa essere definito tempestoso.

Continue Reading

Una bambina in un “giardino molto ben curato”(*): Mansfield Park vs. Jane Eyre

Vi presentiamo oggi un articolo di Monica Fairview apparso il 24 agosto 2013 su The Book Rat, che riguarda le somiglianze fra Mansfield Park e Jane Eyre di Charlotte Brontë, un argomento che vale davvero la pena esplorare e discutere.

MP-JE-Fairviewjpg

Per me era terribile tornare a casa al tramonto, con le dita delle mani e dei piedi intirizzite, il cuore afflitto per via dei rimproveri di Bessie, la bambinaia, e umiliata dalla consapevolezza della mia inferiorità fisica in confronto a Eliza, John e Georgiana…
Eliza John e Georgiana si erano riuniti intorno alla loro mamma in salotto, dove lei si era sdraiata su un divano vicino al caminetto, e con i suoi piccoli cari tutti intorno a sé (in quel momento nessuno di loro litigava o piangeva) sembrava completamente felice. Quanto a me, mi aveva proibito di unirmi al gruppo dicendo che “le dispiaceva dovermi tenere a distanza”, ma che “finché Bessie, dopo attenta osservazione, non le avesse riferito che io mi stavo dando da fare sul serio per assumere un atteggiamento più socievole, proprio come si addice alla mia età, e maniere più cortesi – un atteggiamento più allegro, più aperto, più naturale di quanto non fosse il mio – si vedeva davvero costretta a escludermi da quei privilegi riservati soltanto ai bambini felici e sorridenti. (**)

Così inizia Mansfield Park. Una bambina che non appartiene all’ambiente in cui vive viene rimproverata perché non si comporta in un modo socialmente più appropriato.

Continue Reading