Il nostro recente articolo Orgoglio e pregiudizio cinquant’anni dopo ha esaminato il rapporto tra il romanzo più noto di Austen, di cui abbiamo festeggiato quest’anno il bicentenario, e Nord e sud di Elizabeth Gaskell, che negli ultimi mesi ha raggiunto anche in Italia la meritata notorietà, grazie alla traduzione curata dalla casa editrice indipendente Jo March e alla messa in onda con doppiaggio in italiano (LaEffe) dello sceneggiato della BBC. Questa analisi ha aperto un percorso interpretativo molto interessante, del quale vogliamo oggi studiare un ulteriore aspetto.
Le somiglianze biografiche tra le due autrici sono molto scarse: sebbene entrambe fossero figlie di ministri della chiesa, la loro infanzia e giovinezza trascorsero in modo completamente diverso: Gaskell fu moglie, madre, viaggiatrice e protagonista della scena letteraria contemporanea; Austen, come ben sappiamo, no. Entrambe ebbero fratelli arruolati in marina (Gaskell uno, Austen due) e un sentimento contrastante nei confronti del mare traspare in molte delle loro storie: basti pensare al personaggio di Frederick Hale di Nord e sud, condannato all’esilio per via di un ammutinamento, o a Gli innamorati di Sylvia, il romanzo storico di Gaskell, impegnato proprio a studiare l’influenza del mare sulla vita degli individui; e, per quanto riguarda Austen, a Persuasione, solo per citare il più rilevante. Ma il destino che il mare riservò alle loro famiglie fu ben diverso: se Frank e Charles Austen fecero fortuna grazie alla navigazione, John Stevenson (il fratello di Elizabeth) fu dato per disperso nel naufragio di una delle navi della Compagnia delle Indie, e di lui non si ebbero più notizie.