JABC – Orgoglio e Pregiudizio – inizio lettura

Jane Austen Book Club, di Biblioteca SalaBorsa (Bologna) e JASITNell’ambito del Jane Austen Book Club (JABC) organizzato dalla Biblioteca Salaborsa di Bologna in collaborazione con JASIT, oggi vi invitiamo ad iniziare insieme a noi la lettura del secondo libro in programma: Orgoglio e Pregiudizio (in originale: Pride and Prejudice).
Potete leggere il romanzo in originale inglese oppure in italiano, o ascoltarlo usando un audiolibro, come preferite.

Segnate questo appuntamento sulle vostre agende o mettete un promemoria nel telefono: tra poco meno di un mese, il giorno 8 novembre alle 17:00, ci troveremo nella Sala Tassinari di Biblioteca Salaborsa di Bologna per condividere la nostra esperienza di lettura.
Vi ricordiamo che la partecipazione è aperta a tutti, libera e gratuita, fino ad esaurimento dei posti disponibili nella sala (70 circa), e che l’incontro si svolge in lingua italiana.
A chi non può partecipare di persona, ricordiamo che è possibile intervenire online sulla pagina facebook del JABC, sia durante la lettura sia nel corso dell’incontro (a partire dalle 17 del giorno indicato, pubblicheremo foto e commenti).
Per accompagnarvi durante la lettura, vi proponiamo di seguito alcuni strumenti di consultazione e condivisione, nonché i dettagli per partecipare, il calendario completo e il segnalibro esclusivo JASIT.

Buonisssima lettura!

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Sanditon

Sanditon-Lady-Susan-the-History-of-England-Hardcover-P9781907360053[articolo di Mara Barbuni]
Il 27 gennaio del 1817, nonostante le sofferenze dovute alla sua malattia, Jane Austen iniziò a lavorare a una nuova storia. In poche settimane scrisse circa 24000 parole, divise in dodici capitoli, che lasciano intravvedere un soggetto interessante e gustoso: il racconto – comico – delle vicende del curioso gruppetto di residenti di Sanditon, che ambiscono a trasformare il loro piccolo villaggio sul mare in un resort alla moda. L’autrice ebbe il tempo di introdurre sulla scena un gran numero di personaggi, e di abbozzare una “rottura dell’equilibrio iniziale” (per usare la definizione di Propp); il 18 marzo, però, ella dovette posare per sempre la penna, e la storia rimase incompiuta. Il manoscritto fu tramandato all’interno della famiglia (alcuni estratti sono citati nel Memoir del nipote, Edward Austen Leigh) e fu pubblicato interamente solo nel 1925 con il titolo Fragment of a Novel.

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I Watson ‘in visita’ a casa di Jane Austen

The Watsons – Jane Austen manuscriptLe jeu des mots titolo di questo articolo non potrebbe essere più azzeccato poiché un evento straordinario sta avendo luogo in questi giorni a ‘Casa Austen’, uno degli undici libretti del prezioso manoscritto de I Watson (The Watsons), proveniente dalla Biblioteca Bodleian di Oxford, è giunto in visita al Jane Austen’s Museum di Chawton, a disposizione di tutti i fortunati ospiti che parteciperanno all’eccezionale esposizione e al programma di eventi a questa collegati.

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Le edizioni annotate di Jane Austen a cura di D. Shapard

Oggi vi proponiamo la traduzione di un’intervista molto interessante apparsa sul sito dell’associazione Jane Austen in Vermont. Abbiamo ottenuto il permesso di tradurla da Deborah Barnum, autrice dell’articolo, che ha dialogato con David Shapard a proposito delle sue “Annotated Editions” delle opere di Jane Austen. Le edizioni curate da Shapard sono molto utili a chi voglia leggere i romanzi austeniani in lingua originale, grazie all’ausilio di note puntuali e approfondite.

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Gentili lettori, David Shapard, autore di cinque edizioni annotate dei romanzi di Jane Austen – tutti a eccezione di Mansfield Park, la cui pubblicazione è prevista il prossimo anno – la prossima settimana si unirà alla Jane Austen Society of North America, Regione del Vermont, per il Burlington Book Festival. In quell’occasione ci parlerà di “The World of Jane Austen and her Novels” (“Il mondo di Jane Austen e dei suoi romanzi”), permettendoci di sbirciare nella società del primo Ottocento inglese, che pervade i romanzi di Austen, con un’attenzione particolare nei confronti della posizione e dei costumi dell’élite dominante e del ruolo delle donne in questa società.
Oggi do il benvenuto a David per una serie di domande e risposte a proposito del suo amore per Jane Austen e delle sue eccellenti edizioni annotate.
Dunque, benvenuto David. E grazie per essere così gentile da rispondere a tutte le mie domande!

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George Austen, il fratello scomparso

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La famiglia Austen: il rev. George Austen, la moglie, Cassandra Leigh, e i loro otto figli: James, George, Edward, Henry, Cassandra, Frank, Jane e Charles

Il reverendo George Austen e la moglie Cassandra ebbero otto figli, ma il secondo, chiamato George come il padre, è praticamente assente dalle cronache familiari. Nella biografia scritta nel 1869 dal nipote James Edward Austen Leigh non se ne trova menzione (nel primo capitolo Edward e Henry sono citati come secondo e terzo figlio della coppia, mentre in realtà erano il terzo e il quarto), e lo stesso accade nell’epistolario di Jane Austen, anche se la perdita di gran parte della sua corrispondenza non può darci la certezza che non ne abbia mai parlato nelle sue lettere.
George Austen nacque il 26 agosto 1766, un anno e mezzo dopo la nascita del primogenito James, nella canonica di Deane, prima che gli Austen si trasferissero in quella di Steventon nell’estate del 1768. I genitori si accorsero quasi subito della presenza di un qualche handicap mentale, del quale non sappiamo nulla di preciso. La madre ne fa menzione in una lettera dell’8 luglio 1770 alla cognata Susanne Walter, moglie del fratellastro del marito, quando George stava quindi per compiere quattro anni:

Ti ringrazio molto per il tuo cortese auspicio circa un miglioramento di George. Dio solo sa quando e se possa essere possibile, ma, per quanto io possa giudicare al momento, non possiamo essere troppo ottimisti su questo argomento; comunque vada, abbiamo comunque una consolazione: non è sicuramente un bambino cattivo o aggressivo.
(In: Austen Papers 1704-1856, edited by R. A. Austen-Leigh, Spottiswoode, Ballantyne & Co., 1942, pag. 23)

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L’aspetto fisico in Jane Austen. Niente dita di mani o piedi

Abbiamo tradotto per voi un articolo tratto da Persuasions #13 del 1991, Jane Austen Images of the Body: No Fingers, No Toes di Carol Shields (Department of English, University of Manitoba, Winnipeg A3T 2N2).

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L’aspetto fisico in Jane Austen. Niente dita di mani o piedi ¹

“Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell’altra metà” dice Jane Austen tramite la sua eroina Emma Woodhouse (Emma, cap. 9), e una lettura di Emma suggerisce che l’autrice appartiene a quella metà del mondo che è indifferente alle apparenze fisiche. Le sue complicazioni e svolte narrative vengono generate per caso o in seguito a un ragionamento e mai per necessità o per reazione corporale. Il cervello – poiché Jane Austen si riferisce spesso a quel particolare organo materiale – comanda sul resto del corpo, che viene trattato con cosa? Indifferenza? Mancanza di curiosità? Noncuranza? O forse una metaforica scrollata di spalle che quasi lo cancella. Altrimenti la sua strategia, che sia consapevole o meno, punta a valori che lei crede siano di supporto a una comunità rispettabile di individui.

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