“Quando si vuole prendere qualcuno in antipatia, un motivo si trova sempre.”
– Lady Susan
Nell’autunno del 1784, la giovane Jane Austen scriveva per il suo pubblico familiare, e certamente per suo assoluto divertimento, un breve romanzo epistolare scegliendo come protagonista un personaggio irriverente tanto quanto la sua penna: l’ineffabile Lady Susan.
Si è parlato molto di questa anti-eroina austeniana, del suo profilo di donna e madre egoista e calcolatrice, come del ruolo di giovane vedova che le regala una (per quel tempo) rara libertà d’azione; affascinante, ambiziosa, ironica e insensibile verso i sentimenti altrui, Lady Susan incarna l’archetipo di un certo opportunismo femminile, uno di quei ritratti che si ritrovano in ogni epoca.
Considerata tra le opere minori, Lady Susan sta godendo in questi ultimi due anni di una rinnovata attenzione. Sono diverse le pubblicazioni italiane e straniere ma è grazie al produttore e regista Whit Stillman che il breve romanzo epistolare si è trovato sotto i riflettori dei media di tutto il mondo, affacciandosi per la prima volta sul grande schermo nella trasposizione cinematografica dal titolo Love & Friendship preso in prestito da un racconto degli Juvenilia austeniani: Love and Freindship (Amore e Amicizia) del 1790.
Uscito negli Stati Uniti il 13 maggio scorso, Love & Friendship ha già guadagnato il favore del pubblico: Kate Beckinsale (già Emma nell’omonima trasposizione ITV del 1996), nelle attraenti vesti di Lady Susan Vernon, terrà le fila della giovane figlia (Morfydd Clark), mentre Chloë Sevigny interpreta l’amica e confidente Alicia Johnson, affiancata dal grande Stephen Fry ovvero “the very Respectable” Mr Johnson.
Nell’intervista rilasciata al New York Times, Stillman parla di quanto sia stato complicato creare una trama in stile commedia da un testo epistolare come Lady Susan, eppure, già dal primo annuncio del making of, la curiosità e l’entusiasmo dei Janeites di tutto il mondo hanno creato un clima di grande attesa, premiata – a quanto pare – dalle prime entusiastiche recensioni.
Nell’interessante intervista al New York Times, il regista spiega perché abbia scelto proprio una delle opere minori e poco celebrate della Austen per un adattamento cinematografico. Stillman si dichiara deluso dalla gran parte degli adattamenti delle opere maggiori (tranne poche eccezioni), poi racconta come negli anni ’90, durante un’ennesima rilettura de L’abbazia di Northanger seguita da quella di Lady Susan, riscoprì il prorompente sense of humour della Austen, snobbato dalle produzioni o ridotto ai cammei di alcuni personaggi: così nacque l’idea del film sul soggetto perfetto per rendere protagonista quella comicità irriverente tra i talenti della scrittrice.
Stillman risponde poi alla domanda sul perché siano tanti e così diversi gli adattamenti tratti dai Six Novels, spiegando il fenomeno con una semplice quanto veritiera spiegazione:
“It’s so funny and clever, but it’s kind of hard to read.”
(È così divertente e intelligente, ma è un po’ difficile da interpretare.)
E come molti lettori, Stillman racconta il suo primo infelice approccio alla Austen, proprio con L’abbazia di Northanger in età scolastica, sino al secondo incontro in età più matura, quando la sorella lo convinse a leggere gli altri romanzi, approfondendone la conoscenza su livelli molteplici, e ad apprezzarne il genio nella sua complessità.
Nell’intervista Stillman parla anche della sua personale riscrittura dell’opera austeniana: il romanzo – uscito a metà maggio – intitolato Love & Friendship: In Which Jane Austen’s Lady Susan Vernon Is Entirely Vindicated, (Amore e Amicizia: in cui la Lady Susan Vernon di Jane Austen è interamente assolta) in cui, appunto, il regista si prende la libertà di terminare un’opera considerata incompleta dal suo punto di vista, ammettendo apertamente di aver “rubato” molto della penna austeniana, così come ogni vero Janeite si appropria naturalmente delle parole della scrittrice, concludendo con una dichiarazione di stima
“I identify entirely with Jane Austen’s point of view, on everything.”
(Mi identifico completamente con il punto di vista di Jane Austen, su qualsiasi cosa.)
Un sentimento che ci trova concordi, poiché lo sguardo sul mondo della Austen è acuto e attuale oggi come ieri, il suo lato ironico e dissacrante sta emergendo finalmente da quel ritratto vittoriano, troppo cauto e perfetto, che ne ha fossilizzato il carattere.
Il film Love & Friendship, uscito proprio il 26 maggio in Gran Bretagna, potrebbe davvero essere il sassolino che manda in frantumi quest’immagine snaturata della scrittrice inglese, presentandola al pubblico del grande schermo nella sua veste di maestra della commedia degli equivoci, dove il suo talento emerge in tutta la sua irresistibile comicità. L’uscita italiana del film è ancora un miraggio purtroppo, ma vi terremo aggiornati poiché, come voi, siamo molto curiosi di conoscere la prima interpretazione cinematografica di questo piccolo gioiello austeniano che è Lady Susan.
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Una Lizzie Bennet moderna dai contorni sfuggenti. Una creativa con la testa fra le nuvole, ma con i piedi scalzi ben piantati a terra. Una collezionista di dettagli, di libri, vinili, manga e molto altro! È universalmente nota la sua attitudine all’eclettismo, a causa la sua insaziabile curiosità per tutto ciò che la circonda. Le sue divinità ispiratrici? Jane Austen e David Bowie, obviously!
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