Le cinque sorelle Bennet in Austenland

La cronaca di un viaggio in quintetto, con le testimonianze raccolte da Raffaella Amicucci.

L’antefatto: Chiara, avrei una proposta da fare a te e a Silvia… un viaggio a Bath, Winchester, Alton-Chawton sulle tracce di Jane Austen, dove è vissuta, dove è morta, il tavolino dove ha risistemato i primi romanzi e scritto le ultime opere… E così siamo qui con l’aggiunta di Anna e di sua figlia Benedetta… le cinque sorelle Bennet in viaggio!
Quelli che seguono sono pochi brani tratti dal vero diario di viaggio che insieme abbiamo scritto.
Bath: arrivate in auto a Bath e alloggiate all’ostello YHA ceniamo alla Sally Lun’s House, il forno e la casa più antica di Bath dove magari la zia Jane avrà comprato i celebri Buns, che assaggiamo anche noi….
Il giorno dopo seguiamo l’audio guida scaricata dal web e visitiamo l’incantevole Bath dove tutto ci rimanda all’epoca Regency, a Persuasione, a Northanger Abbey.

Foto di Raffaella Amicucci
Foto di Raffaella Amicucci

Al numero 40 di Gay Street (pochi numeri dopo il 25, dove Jane ha vissuto qualche mese) ci attende il Jane Austen Centre. Il museo è ricco di memorabilia ma ciò che ci diverte di più è l’angolo dei travestimenti! Ognuna di noi si sceglie il proprio vestito e trasformate in nonna Belarda, più che in Jane Bennet, affrontiamo la foto di rito… Il Regency Tea nella Tea Room ci sembra un rituale da non perdere… Ordiniamo il tè preferito da Jane accompagnato da superbe fette di torta al limone, scones e finger sandwiches, deliziosi! Veniamo servite da un’impeccabile cameriera in cuffietta e grembiulino d’epoca. Siamo davvero gratificate.
Camden Place, ora Camden Crescent, dove è situata la casa degli Elliot in Persuasione: fotografiamo con cura meticolosa le case disposte a semicerchio proprio come quelle più maestose del Royal Crescent, poi, attraversando un piccolo parco, arriviamo alla chiesa di St. Swithin e chiediamo della tomba di George Austen…. La cripta è un locale molto accogliente con bar, tavolini e giochi per bimbi… poi fuori, nel piccolo giardino, troviamo la pietra tombale su cui si legge, ormai quasi cancellato dal tempo, il nome del reverendo George Austen.
Assembly Rooms: erano note come “Upper Rooms” (abbiamo visto infatti le “Lower Rooms”, ora un hotel). Entriamo nella Ball Room: l’atmosfera ci avvolge all’istante ed improvvisiamo un minuetto, poi rimaniamo incantate nell’ammirare i sontuosi lampadari, gli stucchi e i decori di questa grande sala. La fotografiamo da tutti gli angoli, sdraiandoci addirittura sul pavimento… mai contente, perché le immagini non rendono giustizia alla suggestione che ci pervade in questo posto magico.
Com’è facile immaginare questa grande, elegante sala azzurra gremita da dame e gentiluomini, che si scambiano intensi sguardi e messaggi furtivi, un ballo dopo l’altro… sembra quasi di sentire l’orchestra suonare, dall’alto della balconata….
L’attigua sala ottagonale mette in comunicazione gli ambienti, qui l’accogliente color crema delle pareti e il tepore dei camini invitavano gli avventori a intrattenersi in piacevoli conversazioni, solo se opportunamente presentati dal maestro di cerimonia, s’intende! Di lì si sceglieva se recarsi a giocare a carte o a bere il tè…
Royal Crescent N°1: so che da un momento all’altro uscirà da quella porta e si getterà lungo il Crescent per cercare il capitano Wentworth che è appena uscito. Ma Anne non esce, entriamo noi, il sogno però continua perché ad accoglierci c’è la housekeeper con tanto di cuffietta… Ci sorride, ci invita ad accomodarci e noi passiamo nella prima stanza…
Alton: dopo aver preso possesso delle regali stanze del pub The Queens entriamo a Alton… tocchiamo la porta della casa del capitano Francis, quella del chirurgo, sul quale Jane scrisse qualche frase umoristica e ci fermiamo al pub The Swan davanti al quale Jane attendeva le carrozze per Londra… Grazie a Jane Austen possiamo visitare anche sperduti paesi di campagna come Selborne o Alton. Ma è proprio guardando questi luoghi che Jane ha creato personaggi immortali come Mr Collins, Mrs Bennet o Sir Walter Elliot. Tra le ragazze del posto vive ancora una Elizabeth, un’Emma Woodhouse intenta a matchmaking e dove si sono baciati Catherine e Tilney?
Chawton: entriamo alla Jane Austen’s House…. la cucina. Qui si viene invitati a provare vestiti dell’epoca, cappelli di paglia o stoffa, a prepararsi sacchettini di lavanda e a scrivere con lunghe penne d’oca da intingere nei calamai… Passiamo molto tempo a svagarci e a ridere in questo ambiente, preparandoci al momento più importante, infine entriamo con trepidazione nella casa vera e propria. I soffitti sono bassi, il parquet scricchiola, la porta che dà sul salotto cigola ancora, come ai tempi di zia Jane, alla quale faceva comodo quel cigolio per poter nascondere in tempo i suoi scritti agli occhi dei domestici. Il tavolino davanti alla finestra porta emozioni e mette voglia di abbandonare i nostri freddi IPad e Smartphone per tornare a carta e calamaio.

Foto di Raffaella Amicucci
Foto di Raffaella Amicucci

Al piano di sopra troviamo la stanza che Jane e Cassandra condividevano e all’ingresso per un momento veniamo colte dal dubbio di un’apparizione: Jane è lì, con il suo vestito azzurro indifferente ai numerosi che invadono il suo spazio: il caminetto, lo stretto letto a baldacchino e un armadio…. Dopo aver visitato Chawton House, la casa del fratello, e lasciato un pensiero alle tombe della madre e della amata sorella Cassandra…. pranziamo al Cassandra’s Cup buttando un’occhiata di tanto in tanto alla casa di fronte…
Dopo pranzo partiamo, dirette a Winchester. Restiamo incantate dalla cittadina medievale e soprattutto dalla meravigliosa cattedrale. Questa racchiude dei tesori inestimabili: la Bibbia e una riproduzione del 1217 della Magna Charta! Ovviamente per noi c’é un terzo tesoro: la tomba di Jane Austen. Sulla lapide non viene menzionata la sua attività di scrittrice ma traspare tutto l’amore dei fratelli che l’hanno voluta lì.
Sopra la targa aggiunta a posteriori, che invece rende giustizia alla sua fama, si erge una vetrata con Sant’Agostino che, abbreviato, diviene Saint Austen… guarda caso!
Usciti dalla Cathedral…giungiamo a College Street e da lontano riconosciamo l’edificio bianco e giallo che fu l’ultima residenza della nostra eroina. Man mano che ci avviciniamo sentiamo la musica di un pianoforte provenire proprio da lì. Non ci sono dubbi per noi su chi sta suonando lì dentro…..

Anna, Benedetta, Chiara, Silvia e Raffaella

Foto di Raffaella Amicucci
Foto di Raffaella Amicucci

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2 commenti

  1. Complimenti alle “sorelle Bennet” e a Raffaella che ne ha fatto un racconto così intrigante e divertente. Un itinerario davvero imperdibile per chi, come noi tutte, è ammaliata da zia Jane! Spero prima o poi di potervi imitare e di rivivere, come è successo a voi, tutte le suggestioni che le letture dei libri della Austen mi regalano ogni volta .
    Grazie.
    Elisabetta (anzi … Lizzie!)

  2. Sono felice che il nostro diario vi abbia trasmesso le emozioni, le risate e i sospiri vissuti da noi cinque. Aggiungo che al ritorno dal viaggio ci siamo spedite a vicenda una lettera alla maniera di Jane Austen con tanto di ceralacca per vedere se il sistema funziona ancora. E il sistema ha funzionato!!

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