Sezione dedicata alle Edizioni Italiane di Mansfield Park (Mansfield Park – 1814), ordinate per anno di pubblicazione, complete di relativa scheda e di due esempi della traduzione, così da permettere un raffronto col testo originale che trovate di seguito.
Pagina in costante aggiornamento.
Mansfield Park
A Novel in Three Volumes
By the Author of “Sense and Sensibility,”
and “Pride and Prejudice”
London, T. Egerton, Whitehall, 1814
(9 maggio 1814)
Incipit
About thirty years ago, Miss Maria Ward, of Huntingdon, with only seven thousand pounds, had the good luck to captivate Sir Thomas Bertram, of Mansfield Park, in the county of Northampton, and to be thereby raised to the rank of a baronet’s lady, with all the comforts and consequences of an handsome house and large income. All Huntingdon exclaimed on the greatness of the match, and her uncle, the lawyer, himself, allowed her to be at least three thousand pounds short of any equitable claim to it. She had two sisters to be benefited by her elevation; and such of their acquaintance as thought Miss Ward and Miss Frances quite as handsome as Miss Maria, did not scruple to predict their marrying with almost equal advantage. But there certainly are not so many men of large fortune in the world, as there are pretty women to deserve them. Miss Ward, at the end of half a dozen years, found herself obliged to be attached to the Rev. Mr. Norris, a friend of her brother-in-law, with scarcely any private fortune, and Miss Frances fared yet worse.
Una punizione a senso unico (III-17)
That punishment, the public punishment of disgrace, should in a just measure attend his share of the offence, is, we know, not one of the barriers, which society gives to virtue. In this world, the penalty is less equal than could be wished; but without presuming to look forward to a juster appointment hereafter, we may fairly consider a man of sense like Henry Crawford, to be providing for himself no small portion of vexation and regret – vexation that must rise sometimes to self-reproach, and regret to wretchedness – in having so requited hospitality, so injured family peace, so forfeited his best, most estimable and endeared acquaintance, and so lost the woman whom he had rationally, as well as passionately loved.
EDIZIONI ITALIANE
Titolo: Mansfield Park
Editore: Club del libro, Novara
Traduzione: Ester Bonacossa della Valle di Casanova e Diana Agujari Bonacossa
Anno di pubblicazione: 1961
(testo e copertina sono dell’edizione 1983 pubblicata dall’Istituto Geografico De Agostini, Novara)
Incipit
Circa trent’anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, con sole settemila sterline di dote, ebbe la fortuna di conquistare Sir Thomas Betram, di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere pertanto elevata al grado di moglie di baronetto, col titolo di Lady e con tutti gli agi e i vantaggi di una bella casa e di una grossa rendita. Tutta Huntingdon si stupí di una tale matrimonio, e suo zio, l’avvocato, ammise egli stesso che le mancavano almeno tremila sterline per esserne all’altezza. Ella aveva due sorelle cui la sua nuova posizione avrebbe giovato; e tutti i conoscenti che trovavano belle Miss Ward e Miss Frances quanto Miss Maria, non esitavano a pronosticare per loro matrimoni altrettanto vantaggiosi. Ma al mondo non vi sono abbastanza uomini ricchi per tutte le donne graziose che se li meriterebbero. Miss Ward, sei anni dopo, si trovò costretta a scegliere il Reverendo Mr. Norris, amico di suo cognato, che di suo possedeva ben poco. Miss Frances finí ancora peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Non può stupire il fatto che il castigo, il pubblico castigo della vergogna, non seguisse nella giusta misura in proporzione alla sua parte di colpa; sappiamo bene che questa non è una delle difese che la società presta alla virtù. Nella nostra società le pene sono distribuite meno equamente di quanto si potrebbe desiderare; senza affatto presumere di sperare in una futura migliore giustizia, possiamo tuttavia affermare che un uomo equilibrato come Henry Crawford si era procurato volontariamente non pochi dispiaceri e rimpianti – dispiaceri che diventavano rimorsi e rimpianti, che diventavano disperazione, – pensando come aveva ricambiato l’ospitalità dei Bertram, distruggendo la pace in quella famiglia, perdendo quella che era la sua migliore, più onorata e cara compagnia, e in tal modo perdendo anche la donna che aveva tanto amato col raziocinio e col cuore.
Titolo: Mansfield Park
Editore: Garzanti, Milano
Traduzione: Simone Buffa di Castelferro
Anno di pubblicazione: 1983
(testo e copertina sono dell’edizione 1997)
Incipit
Circa trent’anni prima, Miss Mary (sic) Ward, di Huntington (sic), provvista di una dote di sole settemila sterline, aveva avuto la fortuna di conquistare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, della contea di Northampton, e di raggiungere così la posizione di moglie di baronetto, con tutti gli agi e le prerogative che vanno uniti al possesso di una bellissima casa e di rendite cospicue.
Tutta Huntington (sic), attonita, commentò l’importanza del matrimonio, e lo stesso zio della sposa, l’avvocato, ammise che la dote della nipote era inferiore di almeno tremila sterline alla somma che le avrebbe permesso di aspirare logicamente a quella unione.
La giovane aveva due sorelle che, di riflesso, si trovarono avvantaggiate dalla sua ascesa nella scala sociale; perciò quanti fra i loro conoscenti consideravano Miss Ward e Miss Frances non inferiori per bellezza a Miss Maria, non esitarono a predire che anch’esse si sarebbero accasate in modo quasi altrettanto vantaggioso. Ma è certo che in questo mondo gli uomini in possesso di grandi ricchezze non sono quante sono le graziose ragazze che li meritano. Perciò Miss Ward, dopo sei anni di attesa, si vide ridotta ad accontentarsi del Reverendo Mr. Norris, un amico del cognato, quasi privo di beni di fortuna; quanto poi a Miss Frances, le andò ancora peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Che il castigo il pubblico castigo, del disonore, dovesse in uguale misura toccare a lui per la parte avuta nell’offesa non è, lo sappiamo, una delle barriere che la società innalza a sostegno della virtù. In questo mondo la pena è meno proporzionale di quanto sarebbe desiderabile, ma senza voler presumere di prevedere un più giusto rendiconto nell’al di là, possiamo con buone probabilità di non andare errati, presumere che un uomo capace di una certa obiettività quale era Henry Crawford, avesse messo in serbo per sé non poco tormento e non pochi rimpianti – tormento che a volte doveva portarlo a rimproverare se stesso, rimpianto sentito fino alla disperazione – coll’aver così mal ricompensato l’ospitalità, così gravemente offeso la pace familiare, tradito la fiducia dei suoi amici migliori più stimabili e affezionati e così stoltamente perduto la donna che aveva razionalmente e appassionatamente amato.
Titolo: Mansfield Park
Editore: Newton Compton, Roma
Traduzione: Maria Felicita Melchiorri
Anno di pubblicazione: 1998
(testo e copertina sono dell’edizione 2009)
Incipit
Circa trent’anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, con sole settemila sterline di dote, ebbe la fortuna di conquistare Sir Thomas Bertram, di Mansfield Park, nella contea di Northampton e di essere, in questo modo, elevata al rango di Lady, moglie di un baronetto, con tutti gli agi e le conseguenze derivanti da una casa sontuosa e da una rendita considerevole. Tutta Huntingdon commentò l’importanza del matrimonio, e suo zio, l’avvocato, ammise che le mancavano almeno tremila sterline per poter legittimamente aspirare a tanto. La giovane aveva due sorelle che avrebbero tratto beneficio dalla sua ascesa sociale; quanti fra i loro conoscenti consideravano Miss Ward e Miss Frances attraenti come Miss Maria, non si peritarono di predire che i loro matrimoni sarebbero stati quasi altrettanto vantaggiosi. Ma al mondo gli uomini in possesso di una grossa fortuna non sono certo quante sono le ragazze graziose che li meriterebbero. Miss Ward, dopo circa sei anni, si trovò costretta a unirsi al Reverendo Norris, un amico di suo cognato, che a malapena disponeva di una qualche rendita, e a Miss Frances andò anche peggio.
Una punizione a senso unico (III-17)
Che il castigo, il pubblico castigo del disonore, dovesse in eguale misura toccare a lui per la parte avuta nell’offesa, non è, lo sappiamo, una delle barriere che la società innalza a difesa della virtù. In questo mondo la pena è distribuita in misura meno equa di quanto si potrebbe desiderare; ma senza avere la presunzione di sperare in una migliore giustizia nell’aldilà, possiamo con buona probabilità affermare che un uomo di buon senso come Henry Crawford si era procurato volontariamente non poco tormento e non pochi rimpianti – tormento che doveva talora portarlo a rimproverare se stesso, e rimpianti sentiti fino alla disperazione – per avere ripagato così male l’ospitalità, distrutto la pace di quella famiglia, tradito la sua migliore, più stimabile e più cara compagnia, e così perduto la donna che egli aveva razionalmente e appassionatamente amato.
Titolo: Mansfield Park
Editore: Rizzoli, Milano
Traduzione: Laura De Palma
Anno di pubblicazione: 1999
(testo e copertina sono dell’edizione 2007: Jane Austen, Romanzi)
Incipit
Circa trent’anni fa, Miss Maria Ward di Huntington (sic), con sole settemila sterline di dote, ebbe la buona sorte di affascinare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella Contea di Northampton, e di venire quindi promossa al rango di moglie di un baronetto, con tutte le comodità e i vantaggi di una bella casa e una rendita cospicua. L’intera Huntington (sic) vociferò sull’importanza del matrimonio, e anche lo zio avvocato ammise che alla nipote mancavano almeno tremila sterline per esserne all’altezza. La giovane sposa aveva due sorelle da beneficiare con la sua scalata, e perciò, quei conoscenti di famiglia che reputavano Miss Ward e Miss Frances altrettanto belle quanto Miss Maria, non esitarono a prevedere per le due giovani un matrimonio a cui arridesse un’analoga convenienza. Al mondo, però, non esistono di certo tanti uomini di grande fortuna quante sono le donne graziose che li meritano. Miss Ward, sul finire di una mezza dozzina d’anni, si trovò costretta a venir promessa al Reverendo Mr Norris, un amico di suo cognato che era quasi privo di mezzi, e Miss Frances finì ancor peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Quella punizione, la pubblica punizione del disonore, che dovrebbe in giusta misura colpirlo per la parte avuta nell’offesa non è, come ben sappiamo, una delle barriere che la società pone alla virtù. In questo mondo, la punizione è meno equa di quanto ci potremmo augurare; ma senza presumere che aspettasse la più giusta valutazione che ci viene alla fine della nostra vita, possiamo ben considerare che un uomo intelligente come Henry Crawford fosse gravato dal peso dell’irritazione e del rimpianto – irritazione che doveva sorgere a volte dai propri rimproveri, dal rimpianto per la sua desolazione – per aver ricambiato a tal segno l’ospitalità, per aver tanto ferito la pace familiare, per aver posto un simile epilogo alla sua conoscenza migliore, più degna di stima, più cara; e aver in tal modo perso una donna che aveva amato, con la ragione come con il cuore.
Titolo: Mansfield Park
Editore: Rusconi, Santarcangelo di Romagna (RN)
Traduzione: Simona Sangiorgi
Pagine: 434, brossura
Anno di pubblicazione: febbraio 2012
Prezzo: 8,90 Euro
Incipit
Sono trascorsi circa trent’anni da quando Miss Maria Ward, di Huntingdon, con una dote di sole settemila sterline, aveva avuto la bella fortuna di conquistare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere quindi elevata, con il titolo di Lady, al rango di moglie di baronetto, e a tutti i conseguenti agi e benefici che una bella casa e una rendita cospicua possono offrire. Quell’unione aveva destato stupore in tutta Huntingdon. Lo stesso zio della sposa, avvocato, ammise che la dote della nipote era inferiore di almeno tremila sterline rispetto a quella necessaria per poter giustamente aspirare ad un matrimonio di tale livello.
Miss Maria aveva due sorelle che avrebbero tratto vantaggi dalla sua ascesa in società. E chi, tra i loro conoscenti, vedeva in Miss Ward e Miss Frances una bellezza comparabile a quella di Miss Maria, non aveva alcun dubbio nel prevedere per loro matrimoni quasi altrettanto vantaggiosi. Ma la quantità di uomini ricchi al mondo è certamente inferiore rispetto a quella delle graziose ragazze che li meriterebbero. Sei anni dopo, Miss Ward si vide quindi obbligata a ripiegare sul Reverendo Mr. Norris, un amico del cognato, quasi completamente privo di patrimoni personali. A Miss Frances, poi, le cose andarono ancora peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Che il castigo, il pubblico castigo del disonore, dovesse essere giustamente ripartito in modo da punire anche lui per la rispettiva parte di colpa, come sappiamo, non è una delle condizioni che la società pone come barriera a difesa della virtù. In questo mondo le pene sono infatti distribuite meno equamente di quanto si potrebbe desiderare; ma senza la presunzione di voler auspicare una più imparziale giustizia nell’aldilà, possiamo a buon dirittto ritenere che un uomo di buon senso quale era Henry Crawford si fosse volontariamente procurato non pochi tormenti e non pochi rimpianti: tormenti che talvolta dovevano portarlo a rimproverare se stesso, e rimpianti sentiti fino alla disperazione, per l’avere ricompensato così male l’ospitalità ricevuta, l’avere così gravemente offeso la pace familiare, l’aver tradito la fiducia dei suoi migliori, più stimabili e più cari amici e l’avere perduto in quel modo la donna che aveva razionalmente ed appassionatamento amato.
Titolo: Mansfield Park
Editore: jausten.it (on-line)
Traduzione: Giuseppe Ierolli
Anno di pubblicazione: 14 marzo 2012
La stessa edizione, a cura della JASIT e con
progetto grafico di Petra Zari, è disponibile
in formato cartaceo su “imiolibro” (link).
Incipit
Circa trent’anni or sono, Miss Maria Ward, di Huntingdon, con sole settemila sterline di dote, ebbe la fortuna di attrarre Sir Thomas Bertram, di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere così elevata al rango di moglie di un baronetto, con tutti gli agi e le prerogative di una bella casa e di una rendita cospicua. Tutta Huntingdon si dichiarò stupita dalla grandezza del matrimonio, e lo zio, l’avvocato, anche lui ammise che le mancavano almeno tremila sterline per poter legittimamente aspirare a tanto. Miss Maria aveva due sorelle che avrebbero tratto beneficio dal suo innalzamento di rango, e quelli tra i conoscenti che ritenevano Miss Ward e Miss Frances belle quanto Miss Maria, non esitarono a pronosticare che i loro matrimoni sarebbero stati quasi altrettanto vantaggiosi. Ma sicuramente al mondo gli uomini di larghi mezzi non sono tanti quante sono le donne graziose che li meriterebbero. Miss Ward, dopo una mezza dozzina di anni, si trovò costretta a unirsi al reverendo Mr. Norris, un amico del cognato, con quasi nulla di suo, e a Miss Frances andò ancora peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Che la punizione, la punizione pubblica del disonore, dovesse essere in giusta misura inflitta anche per la parte avuta da lui nel misfatto non è, lo sappiamo, una delle barriere che la società concede alla virtù. In questo mondo, l’ammenda è meno equa di quanto si possa desiderare; *ma senza avere l’ardire di sperare in un trattamento più giusto in tempi futuri,* possiamo onestamente ritenere che un uomo di buonsenso come Henry Crawford si fosse procurato da solo una non piccola porzione di afflizione e rimpianto, afflizione che doveva talvolta tramutarsi in biasimo verso se stesso, così come il rimpianto in infelicità, per aver compensato così l’ospitalità, distrutto la pace di una famiglia, aver dovuto rinunciare alla compagnia migliore, più stimabile e più cara, e perso così la donna che aveva amato in modo tanto razionale quanto appassionato.
Nella versione cartacea (JASIT) la frase tra asterischi è diversa: “ma senza avere la presunzione di aspettare con impazienza un più giusto verdetto nell’aldilà,”
Titolo: Mansfield Park
Editore: Einaudi, Torino
Collana: ET Classici, 1743
Traduzione: Luca Lamberti
Pagine: 486, brossura
Anno di pubblicazione: marzo 2013
Prezzo: 12 Euro
Incipit
Una trentina d’anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, con una dote di sole settemila sterline, fu tanto fortunata da conquistare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere cosí elevata al rango di moglie di baronetto, con tutti i privilegi e le comodità di una bella casa e di una cospicua rendita. Tutta Huntingdon si stupí per la grandiosità del matrimonio di Maria, e addirittura suo zio, l’avvocato, ammise che le mancavano almeno tremila sterline per esserne all’altezza. La giovane aveva due sorelle che avrebbero goduto di riflesso della sua nuova posizione, e tutti i conoscenti che trovavano Miss Ward e Miss Frances belle quanto Miss Maria non esitavano a prevedere per loro sistemazioni altrettanto vantaggiose. Ma di certo al mondo non ci sono abbastanza uomini ricchi per tutte le donne graziose che se li meriterebbero. Sei anni dopo, Miss Ward si vide costretta a legarsi al reverendo Norris, amico di suo cognato, che non possedeva praticamente nulla, e Miss Frances andò a finire ancora peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Non accadde però che il castigo, la pubblica punizione della colpa, ricadesse nella giusta misura anche su di lui, dato che la nostra società non offre questo tipo di difesa alla virtù. Nel nostro mondo le pene sono distribuite meno equamente di quanto si potrebbe desiderare; senza arrivare a sperare in una migliore giustizia futura, possiamo però affermare che un uomo di buonsenso come Henry Crawford si era procurato volontariamente non pochi dispiaceri e rimpianti – dispiaceri che talvolta diventavano rimorsi e rimpianti che si trasformavano in disperazione – pensando a come aveva ricambiato l’ospitalità dei Bertram, distruggendo la pace di quella famiglia, allontanando così i suoi conoscenti migliori, più rispettabili e più cari, e perdendo in tal modo anche la donna che aveva tanto amato con la ragione e con il cuore.
Titolo: Mansfield Park
Editore: Feltrinelli, Milano
Collana: I Classici
Traduzione: Bruno Amato
Pagine: 520, brossura
Anno di pubblicazione: gennaio 2020
Prezzo: 10 Euro
Incipit
Una trentina di anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, disponendo di una dote di sole settemila sterline, ebbe la fortuna di catturare l’attenzione di Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di trovarsi quindi elevata al rango di consorte di un baronetto, con tutti gli agi e i vantaggi di una bella casa e di una cospicua rendita, Tutta Huntingdon esultò per la magnificenza dell’unione, e persino lo zio, l’avvocato, calcolò che la nipote era almeno di tremila sterline al di sotto di ogni ragionevole pretesa a quel matrimonio. Lei aveva due sorelle che avrebbero tratto vantaggio dalla sua ascesa; e nel giro delle loro conoscenze, dove Miss Ward e Miss Frances erano ritenute non meno belle di Miss Maria, non si esitava a prevedere per loro un matrimonio che avrebbe portato benefici pressoché pari a quello di lei. Ma sta di fatto che al mondo gli uomini in possesso di grandi fortune sono molto meno numerosi delle belle donne che li meriterebbero. Miss Ward, dopo una mezza dozzina di anni, si trovò costretta ad accontentarsi del reverendo Mr Norris, amico del cognato, il cui patrimonio personale era praticamente nullo; e a Miss Frances andò anche peggio.
Una punizione a senso unico (cap. 48)
Che la punizione, la pubblica punizione della colpa debba in equa misura ricadere su di lui non fornisce, lo sappiamo, uno degli ostacoli che la società pone a garanzia della virtù. In questo mondo, il castigo è meno pari di quanto si potrebbe desiderare; ma senza spingerci a sperare che prima o poi si arrivi a una più autentica imparzialità, possiamo almeno ritenere che un uomo di buonsenso come Henry Crawford si sarebbe caricato di una consistente porzione di afflizioni e rimpianti – afflizioni che immancabilmente a volte avrebbero preso la forma di rimproveri rivolti a se stesso, e rimpianti che si sarebbero mutati in angoscia – per come aveva ricambiato l’ospitalità dei Bertram, a tal punto rovinandone la pace famigliare, allontanando così da sé le sue migliori, più stimabili e più care conoscenze, e perdendo così la donna che, con raziocinio e con passione, aveva amato.