Due pollici d’avorio, numero 8, giugno 2017

Copertina numero 8

Rivista quadrimestrale della Jane Austen Society of Italy (JASIT) riservata ai Soci
Direttore: Mara Barbuni
Ideazione grafica e impaginazione di Petra Zari
ISSN 2420-9929
Numero 8, giugno 2017, pagg. 65

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Longbourn House e l’eloquenza della natura
ELISA BOLCHI

Questo articolo prende in esame una delle più recenti riletture della scrittura austeniana, Longbourn House di Jo Baker (Einaudi 2014), un romanzo che ricostruisce Orgoglio e pregiudizio offrendone una risposta contemporanea con i materiali e la potenza permanente di un classico. Il punto di osservazione specifico di questo articolo è la ricerca della voce della natura, che in Longbourn House assume un ruolo preponderante.

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Jane Austen: innovatrice della
letteratura per ragazzi e ragazze?

LIVIA ROCCHI E VIRGINIA STEFANINI

Questo articolo esplora le possibili radici austeniani dei personaggi «bambini» dal carattere anticonformista nella letteratura del XX secolo. Soffermandosi sulle sue opere giovanili si può dimostrare, infatti, che Jane Austen, oltre a essere un esempio come donna per le autrici successive, ha lasciato nei suoi scritti anche una delle prime bambine avventurose e ribelli della Children’s Literature.

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Da Pemberley a Paperopoli.
Intervista a Teresa Radice e Stefano Turconi
A CURA DI MARA BARBUNI

Questo articolo presenta in anteprima la versione a fumetti Disney di Orgoglio e pregiudizio, la cui pubblicazione è prevista nel 2018. Mara Barbuni ha conversato con Teresa Radice e Stefano Turconi, sceneggiatrice e disegnatore dell’opera, che hanno raccontato della loro carriera di fumettisti, del progetto austeniano e di tanti altri interessantissimi aspetti del loro lavoro e del loro rapporto con i classici della letteratura.

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«Mothers of the Nation»: le donne e il
dibattito politico nell’età di Jane Austen

MARA BARBUNI

Questo articolo intende raccontare le espressioni più importanti del dibattito politico femminile nell’età di Jane Austen, dimostrando come molte scrittrici, compresa Austen, abbiano contribuito alla delineazione di un modello di società nuova, più aperta al dialogo interclassista e dedita a celebrare valori «moderni», quali il miglioramento dell’individuo, la compassione e la libertà.

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Case nuove, mal di testa, dilemmi e santi in collera:
le poesie di Jane Austen [seconda parte]

GIUSEPPE IEROLLI

Un articolo che riguarda un angolo poco frequentato dell’opera austeniana; le sue poesie. Versi per lo più d’occasione, che permettono di scoprire momenti quasi sempre privati visti con l’occhio ironico e disincantato di un’autrice che riusciva a cogliere il lato giocoso di fatti anche minimi e banali. Per ogni poesia sono ricostruite brevemente le circostanze che diedero origine ai versi. In questa seconda parte vengono prese in esame le poesie scritte dal 1809 fino alla morte nel 1817.

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Dopo la parola fine:
l’eredità di Jane Austen nei sequel

GABRIELLA PARISI

In prossimità del bicentenario della morte di Jane Austen analizziamo una delle sue tante eredità: i sequel, la prima e più naturale forma di derivati austeniani, nati in un primo momento come tentativi di completamento degli incompiuti, poi come veri e propri seguiti dei romanzi canonici. Al giorno d’oggi il fenomeno dei derivati si è moltiplicato: se ne possono contare a migliaia, con decine di pubblicazioni ogni mese in tutto il mondo, e numerosissime forme. In questo articolo ci occupiamo solo di sequel in quanto seguiti, con alcuni degli esempi più notevoli, cercando di dare una motivazione al fenomeno.

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Il mito moderno di Jane Austen: 1817-2017
[prima parte]

SILVIA OGIER

L’articolo indaga l’affermazione mondiale dell’immagine di Jane Austen come autrice dalla doppia vita, divisa tra figura appartenente al canone letterario e icona della cultura post-moderna, seguendo le pietre miliari lungo il suo cammino sulla scena pubblica a partire dalla sua prima apparizione nel 1817 con la pubblicazione postuma di L’Abbazia di Northanger e Persuasione.