Due pollici d’avorio, numero 4, febbraio 2016

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Rivista quadrimestrale della Jane Austen Society of Italy (JASIT) riservata ai Soci
Direttore: Mara Barbuni
Ideazione grafica e impaginazione di Petra Zari
ISSN 2420-9929
Numero 4, febbraio 2016, pagg .67 (Speciale Bicentenario Emma)

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Emma e le sfide dell’ospitalità
DIEGO SAGLIA

L’articolo esamina il romanzo Emma come rappresentazione di una collettività e di una coralità che si rapportano ad altri gruppi in modi e forme complesse e invariabilmente conflittuali. Tra queste forme si rinvengono, in particolare, la sociability e l’ospitalità, con tutte le loro sfumature semantiche e psicologiche – dall’accoglienza al pericolo dell’annullamento del Sé.

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La «grande chiacchierona»: zitelle e stereotipi in Emma
CORRIE L. JACOBS
(a cura di Angela Sileo)

L’articolo affronta il tema del nubilato – e degli stereotipi che ruotavano attorno a tale condizione – rappresentato dalla figura di Miss Bates che, sconfiggendo i pregiudizi, emerge come una figura ben inserita all’interno della propria rete sociale, con un potere (linguistico) non indifferente.

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Quello che in Emma non dicono
MARA BARBUNI

L’articolo intende esaminare il ruolo del silenzio in Emma, espresso nelle varie forme della taciturnità, delle pause sonore (e grafiche) dei dialoghi, della reticenza, degli inganni, dei giochi di parole e dei momenti di riflessione intima che conducono a una maturazione della consapevolezza del Sé.

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Il ballo in Emma di Jane Austen
SUSANNAH FULLERTON
(a cura di Gabriella Parisi)

Per la rubrica «Lezioni di ballo con Jane Austen» l’articolo si concentra sulle apparenze e sui significati profondi del ballo organizzato dai Weston alla Crown Inn.

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Gli adattamenti di Emma
CAROLINA RORATO GUARIENTI

Questo articolo esplora le forme e i risultati dei diversi adattamenti per immagini di Emma: dai film per la televisione alle miniserie fino ad arrivare alla webserie «Emma Approved».

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Emma in italiano
GIUSEPPE IEROLLI

Una breve panoramica delle traduzioni italiane di Emma, con alcuni esempi tratti da otto versioni nella nostra lingua: dalla prima di Vittoria Tedeschi (1945) a quella più recente di Giorgio Borroni (2009). L’intento è sia quello di mettere in luce l’estrema varietà di scelte che un traduttore ha di fronte a sé, sia l’interesse di avere a disposizione più traduzioni di uno stesso testo, che diventano praticamente delle letture alternative, utili anche a chi è in grado di leggere un testo nella lingua in cui è stato scritto.

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«Quell’eccellente Miss Bates»:
tra comicità e dramma, tra realtà e finzione

SILVIA OGIER

Nell’indimenticabile figura della zitella povera e attempata di Highbury, che da due secoli conquista i lettori con la sua prosa irrefrenabile e sconclusionata, Jane Austen ritrae un aspetto drammatico della condizione femminile del suo tempo. L’articolo analizza il valore tragico e realistico di questo capolavoro di comicità.

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In questo Numero Speciale compaiono anche i tre saggi vincitori del nostro concorso di saggistica «Emma: duecento anni dopo», aperto ai giovani fino ai 30 anni d’età.

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Emma, un percorso tortuoso
ELENA DARDANO

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Il potere della passività e il «povero» Mr. Woodhouse
ELISA ZIROTTI

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L’impronta della famiglia sui personaggi di Emma
MARIA CRISTINA CALANNA