Dal momento che i nostri consigli di lettura per l’estate 2022 hanno avuto un grande successo, abbiamo pensato di farne una rubrica fissa stagionale e di consigliarvi dei libri da regalare e da farvi regalare nell’imminente periodo di feste natalizie 2022/23. Anche in questo caso, noi di JASIT abbiamo pensato di offrire a Soci e Lettori qualche suggerimento di lettura a tema austeniano per sfruttare al meglio il periodo di festività e passarle in compagnia di Jane Austen, magari sedute sul sofà con un bel plaid e una tazza di tè fumante. Ogni consiglio prevede un libro in italiano e un eventuale secondo libro in lingua inglese, per offrire un’occasione piacevole per esercitarla. Inoltre, il libro può essere direttamente legato all’autrice o contenere dei riferimenti (e ne scoprirete di davvero interessanti!).
Oh! Il libro mi piace tantissimo! Passerei la vita a leggerlo. Ti assicuro che se non fosse stato per incontrare te, non me ne sarei staccata per tutto l’oro del mondo. (Catherine Morland in Northanger Abbey, cap. 6)
Cominciamo questa carrellata col ricordare i libri protagonisti di tre eventi JASIT, e che costituiscono già un bel bottino di suggerimenti per le nostre letture austeniane.
Il primo riguarda l’Assemblea dei Soci che nel mese di settembre ha avuto il piacere di presentare in anteprima assoluta l’ultima fatica del nostro Vicepresidente e Cofondatore, Giuseppe Ierolli, In Inghilterra con Jane Austen.
Gli alti due riguardano gli eventi speciali di dicembre, il mese del Compleanno di Jane Austen, ovvero: la speciale rimpatriata del Jane Austen Book Club di Biblioteca Salaborsa di Bologna, con la presentazione del Meridiano Mondadori dedicato a Jane il 3 dicembre; e il reading con afternoon tea Echi di Jane Austen. Letture ad alta voce all’ora del tè nell’edizione speciale Compleanno del 17 dicembre con la lettura e presentazione di Mia cara Jane di Amalia Frontali.
Più sotto, i nostri consigli di lettura!
- In Inghilterra con Jane Austen, Giuseppe Ierolli (Giulio Perrone Editore)
Un viaggio particolareggiato nei luoghi in cui Jane Austen è vissuta o ha visitato, senza tralasciare quelli immaginari dei romanzi, sempre comunque nella parte d’Inghilterra che lei conosceva bene e aveva in qualche modo frequentato.
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- Romanzi e altri scritti, Jane Austen (I Meridiani Mondadori)
Il primo dei due volumi che la più prestigiosa collana editoriale di Mondadori, I Meridiani, dedica a Jane Austen. Il progetto è stato interamente curato da Liliana Rampello, che ne ha anche redatto l’apparato critico (tra cui l’introduzione La divina Jane Austen), e include nuove traduzioni per i sei romanzi, tutte affidate a Susanna Basso.
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- Mia cara Jane, di Amalia Frontali (Words Edizioni)
Un derivato austeniano tutto italiano. Si tratta di un romanzo epistolare che immagina il carteggio tra Tom Lefroy e Jane Austen dall’epoca del loro incontro nel 1796, conciliando l’invenzione narrativa con la realtà storica, grazie a una minuziosa ricerca biografica sulle vite dei protagonisti.
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E ora, ecco i consigli di lettura di JASIT
Nota: nel momento in cui viene pubblicato l’articolo, tutti i libri indicati di seguito sono in commercio.
I consigli di Maria Teresa Cascella
Al contrario della mia “collega di consiglio direttivo” Gabriella, ho un atteggiamento molto critico, al limite dello snob, per i derivati austeniani. Li trovo, in molte occasioni, più che un omaggio alla nostra autrice preferita, un modo per vendere facilmente copie sfruttando la nostalgia che lettrici e lettori provano per i personaggi dei romanzi unita al fatto che, obiettivamente, sei romanzi canonici sono davvero pochi per saziare la voglia che abbiamo di leggerli. Dopo questa doverosa premessa, consiglio… un derivato austeniano piuttosto fresco di stampa:
Chi ha ucciso Mr. Wickam di Claudia Gray
Ho approcciato questo romanzo con mille pregiudizi, accentuati anche dallo scoprire che l’autrice scrive prevalentemente romanzi per young adult e spin-off di Star Wars: tutto mi faceva pensare di essere in procinto di sprecare qualche ora della mia vita. Il mio spirito è rimasto critico leggendo le prime pagine del romanzo quando mi sono resa conto che i personaggi erano presi da tutti i romanzi austeniani: la storia è ambientata a Donwell Abbey molti anni dopo gli eventi di Emma e i due padroni di casa sono in attesa di molti ospiti, che arrivano direttamente dagli altri romanzi. Ho pensato a un terribile minestrone e sono stata tentata di lasciar perdere. Continuando impavida ho però notato che era scritto piuttosto bene, niente a che vedere con la sottile ironia di Jane Austen naturalmente, ma una scrittura comunque piacevole e non dilettantesca. La traduzione di Cristina Ingiardi ha reso piuttosto bene il testo, anche se ho trovato insolito, per quanto corretto, considerare boma (trave che sostiene la base della randa, vela dell’albero maestro) un termine femminile. I personaggi dei romanzi sono tratteggiati bene, tutti in momenti successivi a quelli delle storie che conosciamo, alcuni solo di pochi mesi, altri di molti anni. Vi sono anche dei personaggi creati all’occasione in modo piuttosto credibile e qualche licenza soprattutto temporale, ma non solo, per adattarsi alla storia. La nota dell’autrice a fondo libro chiarisce il senso di qualche scelta. Il romanzo è un “delitto della stanza chiusa” di stampo molto classico: un gruppo di personaggi riuniti in un luogo, senza potersene allontanare, e un delitto, che inevitabilmente coinvolge qualcuno di loro. In una situazione di tensione danno il peggio di sé e in qualche caso si stenta a riconoscerli, ma non vengono mai snaturati davvero rispetto alla descrizione che ne fa Jane Austen anche se si nota come non tutti siano egualmente graditi all’autrice del giallo. Non vi sono grandi colpi di scena perché gli indizi disseminati nel romanzo sono facilmente rilevabili leggendo, ma si legge fino alla fine con piacere. È inutile precisare che senza una preventiva conoscenza dei personaggi il romanzo è molto poco godibile anche se vengono riassunti brevemente tutti gli antefatti. Lo consiglio a chi ha voglia di ritrovare i personaggi austeniani e a chi gradisce il giallo classico.
Il libro è del 2022, edito da PIEMME e disponibile in versione cartacea ed elettronica.
I consigli di Giuseppe Ierolli
A conclusione dell’introduzione all’edizione critica delle lettere di Jane Austen da lui curata, Robert William Chapman, ricordando gli anni trascorsi a occuparsi dell’epistolario austeniano, cita un brano di Anthony Trollope:
Dato che ho concluso la mia discontinua occupazione degli ultimi anni, durante i quali mi sono concesso l’innocua curiosità di osservare nascite, matrimoni e morte di persone senza importanza, dettagli di viaggi e conduzione economica di case di campagna, non posso fare a meno di richiamare alla memoria la frase finale di The Last Chronicle of Barset:
Ma per me il Barset è stato una vera contea, e il suo capoluogo un vero capoluogo, e le guglie e le torri sono state davanti ai miei occhi, e le voci delle persone sono familiari alle mie orecchie, e i marciapiedi delle strade della città noti ai miei passi. (trad. di Rossella Cazzullo)
Che Godmersham e Chawton fossero e sono luoghi reali, come Barset e Mansfield non sono, non fa, credo, molta differenza. Il miracolo della comunicazione è lo stesso.
e Deirdre Le Faye, curatrice della terza edizione gli fa eco nella conclusione della sua prefazione:
Il Dr Chapman aveva ricordato The Last Chronicle of Barset, e la curatrice di questa edizione si è ricordata del commento ai romanzi di Trollope da parte di Nathaniel Hawthorne, ovvero che essi erano «reali proprio come se qualche gigante avesse estratto un grosso pezzo dalla terra e l’avesse messo sotto una campana di vetro, con tutti i suoi abitanti che se ne vanno in giro impegnati nelle faccende quotidiane, senza sospettare di essere stati trasformati in protagonisti di una storia.» Le lettere di Jane Austen non sono “reali proprio come se”, sono reali, e mentre le leggiamo, anche noi possiamo osservare le faccende quotidiane di lei stessa, della sua famiglia e degli amici che ne incrociavano la vita, e, se vogliamo, tornare indietro di duecento anni per partecipare non visti alle loro gioie e ai loro dolori.
Ma Anthony Trollope, un autore vittoriano che negli ultimi anni ha avuto un notevole risveglio di interesse in Italia, nato dalla pubblicazione della traduzione italiana di molte sue opere, iniziativa ancora in corso, può essere citato non solo in relazione all’epistolario della scrittrice, ma anche per alcune caratteristiche che troviamo nei suoi romanzi e che non sono estranee alle opere austeniane.
Una può essere quella evidenziata nel commento di Hawthorne citato da Deirdre Le Faye, dove si mette l’accento sulle “faccende quotidiane” trasformate in una storia da raccontare; un’altra possiamo trovarla nel gusto di trovare spesso nei personaggi e nelle vicende quegli elementi ironici e talvolta smaccatamente comici che non mancano certo nei romanzi di Jane Austen.
Consiglio quindi a chi ancora non lo conosce di avvicinarsi a Trollope con il suo romanzo più corto (gli altri superano sovente la soglia della mille pagine): L’amministratore, che è anche il primo del ciclo del Barsetshire, del quale Chapman cita il quinto e ultimo volume.
Se la lettura vi spinge a continuare sappiate che con Trollope non si soffre certo della penuria di opere che affligge ogni janeite, visto che il nostro, oltre ad aver scritto romanzi fluviali, ha una bibliografia che conta una sessantina tra romanzi e raccolte di racconti, oltre a una ventina di opere saggistiche, tra le quali l’autobiografia.
I consigli di Silvia Ogier
Un audiolibro è un’esperienza di lettura speciale perché ci permette di fare esperienza di un libro sotto un altro punto di vista percettivo: udire un grande classico letto “alla grande”, da attori o addirittura dagli stessi autori è un valore aggiunto alla lettura fatta tra sé e sé, anzi, dando forma sonora e interpretazione alle parole scritte esalta il piacere di mettere in moto la fantasia per girare un film nella nostra mente.. L’audiolibro è anche un ottimo modo per dare a chi ha problemi con la vista la possibilità di leggere testi altrimenti inaccessibili, o accessibili solo a prezzi molto alti.
Ma per noi Janeite ha una qualità particolarmente austeniana: è come ricreare la situazione in cui tutte le opere di Jane Austen nascevano e vivevano, cioè come intrattenimento di familiari e amici, nelle letture ad alta voce, ad esempio la sera dopo cena davanti al camino. Del resto, Jane Austen stessa racconta di memorabili letture di questo tipo – come quella del 29 gennaio 1813 quando il suo darling child era appena uscito e si ritrovò a leggerlo a voce alta nel salotto di Chawton a un’amica di famiglia, Miss Benn – peraltro del tutto ignara di avere un privilegio del genere!
E allora, per questo Natale non posso non proporvi di regalare o regalarvi Ragione e sentimento, Orgoglio e pregiudizio e Persuasione nelle trascinanti interpretazioni di Paola Cortellesi, che piega abilmente la sua voce istrionica e camaleontica alle esigenze del racconto e riesce credibile e coinvolgente in ogni singolo personaggio del microcosmo austeniano.
Emons audiolibri mette a disposizione diversi formati: Ragione e sentimento, CD ed mp3; Orgoglio e pregiudizio CD, mp3 e Audionotes; Persuasione in mp3 e Audionotes.
Gli Audionotes, ovvero un bel taccuino cartaceo con QR code per ascoltare gli audio, possono essere un piacevolissimo dono! (Segnalo che per l’ascolto con QR code si deve scaricare l’app gratuita di Emons sul proprio cellulare o tablet e registrarsi sul sito di Emons)
Per saperne di più ☞ post sul blog Un tè con Jane Austen
I consigli di Gabriella Parisi
In italiano consiglio Le ragazze della libreria Bloomsbury di Natalie Jenner, da pochissimo pubblicato in italiano, che è il prosieguo di The Jane Austen Society – il romanzo del 2020 di cui già abbiamo avuto modo di parlare su Due Pollici D’Avorio n° 12 – ma si si può leggere tranquillamente senza aver letto il primo, che in italiano è stato pubblicato dalla casa editrice Vintage, diversamente da questo che è edito da Mondadori.
Mentre il primo romanzo è ambientato a Chawton e parla della nascita della Jane Austen Society durante la Seconda Guerra Mondiale – ed è più incentrato sul cottage – questo secondo romanzo si sposta a Londra, nella libreria Bloomsbury, con tutte le sue rigide regole retrograde e maschiliste, negli anni ’50, quando la guerra è già finita da un po’ e gli uomini vorrebbero riprendersi quello che si sono lasciati dietro per andare in guerra. Oltre a Evie Stone, che avevamo incontrato nel primo romanzo e che aveva svolto l’importantissimo ruolo di catalogare l’imponente biblioteca di Chawton House pur essendo una semplice cameriera, nel romanzo incontriamo una serie di donne forti e determinate, che riescono, malgrado tutti gli ostacoli che gli uomini mettono sul loro cammino, a farsi valere per quello che meritano.
In inglese consiglio invece l’interessantissimo saggio di John Mullan, What Matters in Jane Austen, in cui l’autore si pone venti domande su Jane Austen e le sue opere; domande apparentemente banali e trascurabili, che riguardano venti dettagli – come, per esempio, per esempio l’età, l’utilizzo dei nomi, il sesso – che servono a dimostrare che in Jane Austen nessuna minuzia è affidata al caso.
Nel caso foste interessati ad approfondire, potete leggere la mia recensione completa sul blog Old Friends and New Fancies.
I consigli di Petra Zari
Nell’anno della scomparsa di un personaggio storico indimenticabile, ma soprattutto una donna di grande spessore che ha letteralmente segnato un’era, ho ripensato a questo piccolo spassoso libro di Alan Bennett, La sovrana lettrice (Adelphi), di cui la rimpianta Regina Elisabetta II è la protagonista nell’insolito ruolo privato di “comune” (se pur autorevole) “lettrice”. In queste poche pagine, Bennett condensa il suo humor delizioso, ritraendo una sovrana dalla mente lucida, a tratti irriverente, proprio come la nostra Jane Austen, il cui pensiero però – come scoprirete – non accoglie del tutto, per motivi assolutamente coerenti con l’integrità della protagonista.
Se non l’avete mai letto, dovete farlo anche solo per il divertimento che certamente vi procurerà. Se l’avete letto e, come per la sottoscritta, è stata una breve intensa esperienza indimenticabile, regalatelo come fosse un sorriso spontaneo, proprio in questo anno di cambiamenti epocali sarà come un abbraccio confortante, nonché un piccolo gesto per fare onore a una sovrana e una donna che resterà indimenticata.
Del libro esiste anche una versione audiolibro, edita da Emons, interpretato dalla magnifica Paola Cortellesi, che potete acquistare QUI.
Il mio secondo consiglio di lettura è un derivato austeniano molto amato, recentemente ristampato in una nuova edizione da TEA: si tratta della Trilogia di Pamela Aidan, denominata come Un romanzo di Fitzwilliam Darcy, Gentiluomo, suddiviso nei tre capitoli Per orgoglio o per amore, Tra dovere e desiderio e Quello che resta.
In breve, si tratta di una interessante e coinvolgente rilettura di Orgoglio e pregiudizio dal punto di vista di Mr. Darcy, una prova non semplice quella della Aidan che, a rischio di critica, prova a entrare nell’animo imperscrutabile di Darcy, quel carattere apparentemente complesso che persino l’acuta Lizzie ha frainteso da principio, sennonché sarà proprio questa reciproca incomprensione a spingere entrambi ad aprirsi e rivelarsi.
Un viaggio e un esperimento appassionante che merita una lettura e, se vi convincerà, un passaparola magari sotto forma di regalo.
Felicità e buone letture!
Il consiglio speciale di JASIT…
…non può che essere Due Pollici D’Avorio, la rivista annuale di JASIT, l’unica rivista italiana dedicata interamente a Jane Austen e ricca di contenuti, da approfondimenti letterari a quiz ed enigmistica.
- L’ultimo numero uscito ☞ DPDA n.14/2022
- Che cos’è Due Pollici D’Avorio e come averlo ☞ DPDA Presentazione
Nota
L’immagine di Catherine Morland che legge è tratta dal film Northanger Abbey, ITV 2007, con Felicity Jones nei panni della protagonista. La citazione è nella traduzione di G. Ierolli tratta dal sito jausten.it.
La Jane Austen Society of Italy (JASIT) è un’Associazione Culturale Italiana, attiva su tutto il territorio nazionale; in quanto società letteraria, promuove in Italia la conoscenza e lo studio di Jane Austen, la sua vita, la sua opera e tutto ciò che è legato ad essa, attraverso qualunque attività utile a realizzare tale scopo, nel nome dell’arricchimento culturale personale e condiviso.