Le strane cugine

Un articolo dalla rivista “Persuasions On-Line” della Jane Austen Society of America, nel quale Christine Kenyon Jones ci racconta la storia di Dido Elizabeth Bell e del prozio, il giudice capo della corte suprema inglese Lord Mansfield, intrecciando le vicende reali con possibili influenze sulla composizione di Mansfield Park.

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Le strane cugine: Mansfield Park e la famiglia Mansfield
di Christine Kenyon Jones
V.31, NO.1 (Winter 2010)

In questo articolo sono presi in esame i possibili legami tra un ritratto di due membri della famiglia del famoso giudice del diciottesimo secolo, Lord Mansfield, (1) e il romanzo Mansfield Park di Jane Austen. L’ipotesi è che il ritratto di cugine “diverse”, nel contesto della tratta degli schiavi, possa aver influenzato il modo in cui Austen ha trattato questi argomenti nel romanzo.

Ritratto di Dido Elizabeth Bell e Lady Elizabeth Murray
Ritratto di Dido Elizabeth Bell e Lady Elizabeth Murray

Dipinto negli anni ’70 del Settecento da un artista sconosciuto, il ritratto raffigura due nipoti di Lord Mansfield, Lord Chief Justice of England dal 1756 al 1788. A destra, Lady Elizabeth Murray, figlia del nipote ed erede di Lord Mansfield, il settimo Visconte Stormont. Lady Elizabeth era nata nel 1760 ed era stata cresciuta da Lord Mansfield e dalla moglie dopo la morte della madre quando lei era una bambina. Dido Elizabeth Bell, a sinistra, era la figlia illegittima di un altro nipote di Lord Mansfield, il capitano John Lindsay e di una donna nera probabilmente schiava, Maria Bell. Dido era nata nel 1761 ed era stata cresciuta da Lord e Lady Mansfield fin dall’infanzia. Le ragazze sono ritratte a Kenwood, proprietà di Lord Mansfield a Hampstead, a nord di Londra, e nell’angolo in basso a sinistra si può vedere la famosa veduta da Kenwood della cattedrale di Saint Paul. Il quadro è ora nello Scone Palace, a Perth, in Scozia, ma è stato a Kenwood nel 2007 in occasione di una mostra per celebrare il bicentenario dell’abolizione della schiavitù in Gran Bretagna. (“Slavery and Justice”).

Ci sono diverse cose che legano il quadro a Jane Austen. La prima è la ben nota ipotesi che il titolo Mansfield Park si riferisca a Lord Mansfield e alla sua famosa sentenza del 1772, nella quale venne stabilito che un imputato nero, James Somerset, non potesse essere fatto uscire dall’Inghilterra contro la sua volontà per essere riportato in schiavitù nella colonia della Virginia. (2) “Lo stato di schiavitù […] è talmente disgustoso”, stabilì Mansfield, che “quali che siano i fastidi […] che dovessero scaturire da questa decisione, non posso affermare che ciò sia permesso o approvato dalla legge inglese, e quindi, il nero dev’essere liberato (White 1).

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Mary Musgrove: deus ex-machina in Persuasione

Nel corso del Jane Austen Book-Club del 14 febbraio 2015, durante la discussione di Persuasione, sono intervenuta a favore di quello che è per me un personaggio fondamentale del sesto romanzo di Jane Austen – tra parentesi, il mio preferito –, ovvero Mary Elliot Musgrove.
Basandomi sulle linee guida che avevo appuntato in quell’occasione, ho cercato di ricostruire il mio intervento per coloro che non erano presenti nell’Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa a Bologna in quella data.

Mary Musgrove: deus ex-machina in Persuasione

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Sophie Thompson – Mary Musgrove in Persuasion 1995

Mary Musgrove, l’ipocondriaca ed egocentrica sorella di Anne Elliot è spesso sottovalutata, considerata sovente un personaggio fastidioso, una persona noiosa e irritante, da tollerare a stento nel corso della lettura.

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Due storie di mare

Forse perché la luminosa prospettiva di servire nella Marina e di condurre una vita avventurosa era un’ambizione per molti uomini che vivevano in città come Portsmouth o Plymouth – sta di fatto che i meridionali si rassegnavano più docilmente all’oppressione della coscrizione obbligatoria di quanto facessero le popolazioni del Nord-Est (1).

copertina SylviaLa romanziera vittoriana Elizabeth Gaskell aveva molto a cuore le differenze antropologiche e sociologiche tra il Nord e il Sud del suo Paese. Se il suo Nord e Sud (1855) dà a questo contrasto un ruolo addirittura eponimo, anche la Vita di Charlotte Brontë (1857) e Gli innamorati di Sylvia (1863) dimostrano una grande attenzione per l’aspetto storicista di una narrazione – ovvero la presentazione di un racconto e dei suoi personaggi come il necessario risultato delle influenze esercitate su di loro dal luogo e dal momento storico. Il passo citato all’inizio fa riferimento alla leva militare obbligatoria istituita nel corso delle guerre napoleoniche per ovviare alla scarsità di uomini nelle fila della Marina britannica: Gaskell fa di questo episodio storico il perno delle vicende narrate in Gli innamorati di Sylvia, e la diversità di reazione che viene individuata fra i cittadini settentrionali e quelli meridionali mi ha fatto tornare in mente due storie di mare, per certi versi simili eppure fondamentalmente differenti, narrate dai due marinai che sono i protagonisti, rispettivamente, di questo romanzo storico di Elizabeth Gaskell e di Persuasione di Jane Austen: Charley Kinraid e Frederick Wentworth.

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Un’ipotetica mappa di Highbury

Pubblichiamo – dalla rivista “Persuasions On-Line” della dalla Jane Austen Society of North America (JASNA) – la traduzione di un articolo di Penny Gay, autrice tra l’altro di Jane Austen and the Theatre (2002), che propone una mappa di Highbury realizzata utilizzando le indicazioni topografiche contenute in Emma.

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Un’ipotetica mappa di Highbury
di Penny Gay
V.36, NO.1 (Winter 2015)

Questo saggio apparirà in Persuasions On-Line, vol. 36, N.. 1 nel dicembre 2015. Nel frattempo pubblichiamo questa anteprima come ausilio alla nuova mappa inserita nella pagina Maps of the Novels del sito JASNA – S. A. Ford, Editor.

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Clicca sull’immagine per vederla ingrandita

La mappa abbozzata che potete vedere qui sopra, concepita negli anni ’80 del secolo scorso a fini didattici, è basata su due significativi brani del testo di Emma: (1)
Il primo:

A Highbury, l’ampio e popoloso villaggio, quasi una cittadina, di cui Hartfield di fatto faceva parte, nonostante avesse prati e boschetti propri e un nome diverso, non c’erano persone del suo rango. (cap. 1)

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Buon compleanno, Mansfield Park

Mansfield Park, frontespizio della prima edizione, 1814Oggi, 201 anni fa, Jane Austen vide pubblicato il suo terzo romanzo, Mansfield Park. Si tratta anche del primo dei cosiddetti Chawton Novels, cioè dei romanzi creati ex novo nel cottage di Chawton, di proprietà del fratello Edward, in cui Jane Austen si trasferì nel 1809 con la madre e la sorella Cassandra.
Dopo circa otto anni costellati di difficoltà, lutti familiari, incertezza economica ed instabilità logistica, che portarono all’interruzione della redazione dei Watson e ad un blocco creativo, la scrittrice ritrovò la serenità a Chawton, villaggio dello Hampshire a breve distanza dalla natia e amata Steventon. Nel cottage, che divenne la sua dimora definitiva, Jane Austen revisionò le opere che aveva già scritto in passato (Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio, L’Abbazia di Northanger) e ne compose di nuove (Mansfield Park, Emma, Persuasione). Da qui, i romanzi canonici furono mandati per il mondo poiché Jane Austen, nel 1811, divenne un’autrice pubblicata.
Mansfield Park è, appunto, il primo “nuovo” romanzo a scaturire dalla ritrovata ispirazione.

Nel ricordare questo avvenimento, invitiamo alla scoperta o riscoperta di questa opera e condividiamo di seguito gli articoli già apparsi su jasit.it. Buona lettura!

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Pubblicato il Numero 1 della Rivista di JASIT

Nella giornata di oggi, tutti coloro che si sono associati alla Jane Austen Society of Italy ricevono il primo Numero di Due Pollici d’avorio, la Rivista quadrimestrale di JASIT.

Ecco l’elenco dei contributi che i Soci possono leggere all’interno di questo Numero 1:

DuePolliciCover

La nostra casa di Chawton
di Silvia Ogier
Lezioni di ballo con Jane Austen
di Gabriella Parisi
Conversazione con Liliana Rampello
intervista di Mara Barbuni
Oltre l’illuminismo: la verità e il dubbio in «Ragione e sentimento», «Orgoglio e pregiudizio» ed «Emma»
di Mara Barbuni
Per voce dei fiori. La simbologia che ha ispirato il cover design delle Edizioni Bicentenario firmate JASIT
di Petra Zari
Le radici profonde di un successo: Jane Austen e la «Merrie England»
di Cesare Catà
Intervista a Lorenza Ricci e Valeria Mastroianni di «Jo March»
a cura di JASIT
Cronologia delle opere di Jane Austen
di Giuseppe Ierolli

Potete leggere la presentazione dei singoli articoli a questo link: http://jasit.it/due-pollici-davorio-numero-1-febbraio-2015/

Vi ricordiamo infine che tutte le indicazioni per diventare Soci di JASIT e poter ricevere, tre volte all’anno, la Rivista ufficiale di JASIT, Due Pollici d’Avorio, sono raccolte a questo link: https://www.jasit.it/iscriviti/

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