prosegue il gruppo di lettura online gratuito e aperto a tutti, Leggere Jane Austen – JASIT Book Club, che per tutto il 2023 ci terrà compagnia con i sei romanzi maggiori. Ringraziamo di cuore le tante persone che hanno partecipato ai primi due appuntamenti dedicati a Orgoglio e pregiudizio e a Persuasione collegandosi online e condividendo la propria esperienza di lettura! Vi ricordiamo che la registrazione di ogni incontro è sempre disponibile sul nostro canale YouTube a beneficio di chi non ha potuto partecipare: per un elenco completo, consigliamo di visitare la pagina del JASIT Book Club.
Oggi vi ricordiamo il prossimo appuntamento: sabato 15 aprile alle ore 16 parleremo di Mansfield Park. Di seguito tutti i dettagli, il calendario completo e il link per accedere all’incontro online. Vi aspettiamo!
E nel frattempo, Buona Lettura!
La Jane Austen Society of Italy (JASIT) è un’Associazione Culturale Italiana, attiva su tutto il territorio nazionale; in quanto società letteraria, promuove in Italia la conoscenza e lo studio di Jane Austen, la sua vita, la sua opera e tutto ciò che è legato ad essa, attraverso qualunque attività utile a realizzare tale scopo, nel nome dell’arricchimento culturale personale e condiviso.
Il 9 maggio 1814 un annuncio sul quotidiano The Star riporta la pubblicazione di un nuovo romanzo dal titolo Mansfield Park, scritto (come indica il frontespizio) dall’autore di Ragione e sentimento e Orgoglio e pregiudizio – poiché come ben sappiamo Jane Austen conservò l’anonimato per tutti i romanzi. Nel giorno del compleanno di questa opera, quindi, vogliamo invitarvi a riscoprirlo proponendovi i tanti approfondimenti disponibili sul nostro sito. Buona lettura!
La Jane Austen Society of Italy (JASIT) è un’Associazione Culturale Italiana, attiva su tutto il territorio nazionale; in quanto società letteraria, promuove in Italia la conoscenza e lo studio di Jane Austen, la sua vita, la sua opera e tutto ciò che è legato ad essa, attraverso qualunque attività utile a realizzare tale scopo, nel nome dell’arricchimento culturale personale e condiviso.
In questo post abbiamo raccolto una serie di citazioni dal romanzo Mansfield Park che possono mettere in luce qualche argomento, qualche particolare, qualche personaggio su cui provare a riflettere, soprattutto se lo state leggendo in questo momento, o semplicemente per ricordare alcuni passaggi e, magari, farvi venire voglia di riaprirlo. Le citazioni sono in italiano (sono tratte dal sito jausten.it e le potete trovare anche nel volume che abbiamo dedicato al bicentenario del romanzo). Naturalmente, potete aggiungere le vostre citazioni preferite nei commenti a questo post o annotarle su un taccuino. Buona lettura!
La Jane Austen Society of Italy (JASIT) è un’Associazione Culturale Italiana, attiva su tutto il territorio nazionale; in quanto società letteraria, promuove in Italia la conoscenza e lo studio di Jane Austen, la sua vita, la sua opera e tutto ciò che è legato ad essa, attraverso qualunque attività utile a realizzare tale scopo, nel nome dell’arricchimento culturale personale e condiviso.
Pubblichiamo – dalla rivista “Persuasions” della dalla Jane Austen Society of North America (JASNA) – la traduzione di un articolo di Erna Schwerin, una psicologa clinica che, oltre a essere un membro di JASNA, è anche il presidente della Mozart Society di New York City. Nell’articolo la Schwerin analizza la situazione psicologica di Henry Crawford, e di cosa provochi la fuga con Maria Rushworth.
Mansfield Park: Un appunto sulla fuga di Henry e Maria di Erna Schwerin Persuasions #2, 1980 Pagg. 22-23, 25
Jane Austen era una brillante psicologa. Sebbene probabilmente non fosse sempre consapevole dei suoi rari doni d’intuizione, che la aiutavano a delineare i personaggi dei suoi romanzi, la loro validità per la teoria della personalità può essere dimostrata tutt’oggi. È difficile resistere alla tentazione di mettere alla prova questa convinzione su tutte le figure significative di Mansfield Park, ma le limitazioni di spazio non lo permettono. Ci concentreremo invece sull’importante evento della fuga di Henry Crawford e Maria Rushworth. È stato scelto a causa della critica espressa da Joan Rees, biografa di Jane Austen, che si riferisce a questo apice della storia come “forzato”, e che nota che solo “una passione travolgente da entrambe le parti” giustificherebbe un'”azione così incauta”. (Jane Austen – Woman and Writer by Joan Rees, New York: St. Martin’s Press, 1976). Un’analisi approfondita degli avvenimenti significativi che precedono la fuga, e delle personalità di Henry e Maria, dovrebbero far apparire le motivazioni in una luce molto plausibile.
Un articolo dalla rivista “Persuasions On-Line” della Jane Austen Society of America, nel quale Christine Kenyon Jones ci racconta la storia di Dido Elizabeth Bell e del prozio, il giudice capo della corte suprema inglese Lord Mansfield, intrecciando le vicende reali con possibili influenze sulla composizione di Mansfield Park.
Le strane cugine: Mansfield Park e la famiglia Mansfield di Christine Kenyon Jones
V.31, NO.1 (Winter 2010)
In questo articolo sono presi in esame i possibili legami tra un ritratto di due membri della famiglia del famoso giudice del diciottesimo secolo, Lord Mansfield, (1) e il romanzo Mansfield Park di Jane Austen. L’ipotesi è che il ritratto di cugine “diverse”, nel contesto della tratta degli schiavi, possa aver influenzato il modo in cui Austen ha trattato questi argomenti nel romanzo.
Dipinto negli anni ’70 del Settecento da un artista sconosciuto, il ritratto raffigura due nipoti di Lord Mansfield, Lord Chief Justice of England dal 1756 al 1788. A destra, Lady Elizabeth Murray, figlia del nipote ed erede di Lord Mansfield, il settimo Visconte Stormont. Lady Elizabeth era nata nel 1760 ed era stata cresciuta da Lord Mansfield e dalla moglie dopo la morte della madre quando lei era una bambina. Dido Elizabeth Bell, a sinistra, era la figlia illegittima di un altro nipote di Lord Mansfield, il capitano John Lindsay e di una donna nera probabilmente schiava, Maria Bell. Dido era nata nel 1761 ed era stata cresciuta da Lord e Lady Mansfield fin dall’infanzia. Le ragazze sono ritratte a Kenwood, proprietà di Lord Mansfield a Hampstead, a nord di Londra, e nell’angolo in basso a sinistra si può vedere la famosa veduta da Kenwood della cattedrale di Saint Paul. Il quadro è ora nello Scone Palace, a Perth, in Scozia, ma è stato a Kenwood nel 2007 in occasione di una mostra per celebrare il bicentenario dell’abolizione della schiavitù in Gran Bretagna. (“Slavery and Justice”).
Ci sono diverse cose che legano il quadro a Jane Austen. La prima è la ben nota ipotesi che il titolo Mansfield Park si riferisca a Lord Mansfield e alla sua famosa sentenza del 1772, nella quale venne stabilito che un imputato nero, James Somerset, non potesse essere fatto uscire dall’Inghilterra contro la sua volontà per essere riportato in schiavitù nella colonia della Virginia. (2) “Lo stato di schiavitù […] è talmente disgustoso”, stabilì Mansfield, che “quali che siano i fastidi […] che dovessero scaturire da questa decisione, non posso affermare che ciò sia permesso o approvato dalla legge inglese, e quindi, il nero dev’essere liberato (White 1).
Dal 2009 al 2013 ha tradotto tutte le opere e le lettere di Jane Austen, raccolte nel sito jausten.it. Ha scritto due biografie di Jane Austen: Jane Austen si racconta (Utelibri, 2012) e In Inghilterra con Jane Austen (Giulio Perrone Editore, 2022). Nel 2015 ha curato e tradotto Lady Susan e le altre (Elliot), una raccolta di romanzi e racconti epistolari di Jane Austen. Nel 2017, in occasione del bicentenario della morte di Jane Austen, ha curato tre volumi editi da Elliot: Juvenilia, Ricordo di Jane Austen e altre memorie familiari (di James Edward Austen Leigh) e I Janeites (di Rudyard Kipling), oltre a un’antologia delle lettere pubblicata da “La biblioteca di Repubblica-L’Espresso”, comprendente anche l’incompiuto Sanditon.
Oggi, 201 anni fa, Jane Austen vide pubblicato il suo terzo romanzo, Mansfield Park. Si tratta anche del primo dei cosiddetti Chawton Novels, cioè dei romanzi creati ex novo nel cottage di Chawton, di proprietà del fratello Edward, in cui Jane Austen si trasferì nel 1809 con la madre e la sorella Cassandra.
Dopo circa otto anni costellati di difficoltà, lutti familiari, incertezza economica ed instabilità logistica, che portarono all’interruzione della redazione dei Watson e ad un blocco creativo, la scrittrice ritrovò la serenità a Chawton, villaggio dello Hampshire a breve distanza dalla natia e amata Steventon. Nel cottage, che divenne la sua dimora definitiva, Jane Austen revisionò le opere che aveva già scritto in passato (Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio, L’Abbazia di Northanger) e ne compose di nuove (Mansfield Park, Emma, Persuasione). Da qui, i romanzi canonici furono mandati per il mondo poiché Jane Austen, nel 1811, divenne un’autrice pubblicata. Mansfield Park è, appunto, il primo “nuovo” romanzo a scaturire dalla ritrovata ispirazione.
Nel ricordare questo avvenimento, invitiamo alla scoperta o riscoperta di questa opera e condividiamo di seguito gli articoli già apparsi su jasit.it. Buona lettura!
(Bologna, Italy) – Diplomata Traduttrice e Interprete e laureata in Lingue e Letterature Straniere, ha lavorato come traduttrice e da anni si occupa di marketing e comunicazione aziendale. Il suo maggiore interesse libresco è la letteratura scritta dalle donne. Ha letto Jane Austen per la prima volta a vent’anni (Orgoglio e Pregiudizio). Nel dicembre 2010 ha aperto il blog monografico Un tè con Jane Austen e nel 2013 ha fondato Jane Austen Society of Italy (JASIT), di cui è presidente.