Manoscritti perduti e ritrovati

Lo scorso 19 giugno, nella pagina Facebook del Jane Austen House Museum, è apparsa la segnalazione di una raccolta fondi per l’acquisto del manoscritto di una lettera di Jane Austen. Nel testo si legge: “A lost Jane Austen letter has appeared for sale…” ma in realtà non si dovrebbe parlare di “lettera” perduta ma di “manoscritto” perduto, in quanto il testo completo era noto e presente già della prima edizione critica delle lettere curata da R. W. Chapman nel 1932, mentre alcune parti erano apparse nel Memoir di James Edward Austen-Leigh (1869), nell’edizione delle lettere del 1894 curata da Lord Brabourne e nella biografia scritta da William e Richard Arthur Austen-Leigh nel 1913 (Jane Austen, Her Life and Letters).
La lettera è del 29 novembre 1814 (numero 112 dell’ultima edizione critica delle lettere a cura di Deirdre Le Faye) ed è indirizzata alla nipote Anna [Austen] Lefroy.

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Evento – Letture all’ora del tè alla vigilia del compleanno di Jane Austen

Echi di Jane Austen all'ora del tè, 15 dicembre 2018, JASITCon la fine del 2018, sta per concludersi un lungo, irripetibile periodo scandito dai bicentenari austeniani, iniziato nel 2011 con il ricordo della pubblicazione del primo romanzo, Ragione e sentimento, e conclusosi quest’anno con il ricordo della pubblicazione postuma degli ultimi due romanzi, L’abbazia di Northanger e Persuasione.
Per celebrare il genio di Jane Austen in questa occasione così significativa, abbiamo pensato a un pomeriggio di Letture all’Ora del Tè alla vigilia del suo Compleanno dal titolo evocativo:

Echi di Jane Austen.
Letture ad alta voce all’ora del tè

sabato 15 dicembre
alle ore 15.00
presso il Salone delle Feste dell’Hotel I Portici di Bologna

Di seguito, tutte le informazioni per sapere come si svolgerà il pomeriggio e come prenotarsi.

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Venduta ieri all’asta una lettera di Jane Austen

Ieri, 13 dicembre, presso la celebre casa d’aste londinese Sotheby’s, sono stati messi all’asta alcuni oggetti legati a Jane Austen. I “tesori” pubblicizzati nel catalogo dell’asta erano:
– un giocattolo di legno (bilbocatch), appartenente alla famiglia Austen (stima: 20.000-30.000 sterline)
– il manoscritto del primo “sequel” austeniano (una continuazione di Sanditon), della nipote Anna Lefroy (stima: 20.000-30.000 sterline)

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Due pollici d’avorio, la rivista di JASIT. Pubblicato oggi il terzo numero

Nella giornata di oggi, tutti coloro che si sono associati alla Jane Austen Society of Italy ricevono il terzo Numero di Due Pollici d’avorio, la rivista di JASIT.

Ecco l’elenco dei contributi che i Soci possono leggere all’interno di questo Numero 3:

Due Pollici d'Avorio N.03 – cover

– Miss Austen, l’anonimato e il nome stampato su due libri altrui    
Silvia Ogier
– Dandy, Grand Tour ed ereditiere: breve storia del «Fashionable Novel»  
Luca Gandolfi
– Sulla scrittura del romanzo      
Anna Letitia Barbauld (a cura di Mara Barbuni)
– I balli pubblici e le regole delle Assembly Rooms           
Gabriella Parisi  
– Jane Austen in classe: tra letteratura e cinema    
Marta Piazza
– Jane Austen nella scrittura di Elizabeth Gaskell      
Mara Barbuni
– Quasi un’altra sorella. I diari di Fanny Knight   
Giuseppe Ierolli
– Conversazione con Giorgia Genco
A cura di JASIT

Potete leggere la presentazione dei singoli articoli nella pagina dedicata a questo numero.

Vi ricordiamo infine che tutte le indicazioni per diventare Soci di JASIT e poter ricevere, tre volte all’anno, la Rivista ufficiale di JASIT, Due Pollici d’Avorio, sono raccolte a questo link: https://www.jasit.it/iscriviti/

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Chi ispirò il personaggio di Miss Bates a Jane Austen?

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Miss Bates secondo l’illustratore C. E. Brock

Tra i tanti, variegati personaggi che circondano Emma nell’omonimo romanzo, la mia preferenza va senza indugi a Miss Bates.
La zitella attempata, povera e costretta ad accudire la propria anziana madre, è un capolavoro di comicità con la sua esasperante, incessante chiacchiera senza capo né coda, le esclamazioni ripetute, le frasi sincopate, i prodigiosi salti di palo in frasca e le piccole manie compulsive. Ma è anche un personaggio profondamente tragico, che incarna la condizione sociale delle donne non sposate in una società graniticamente maschile, che affidava alle donne un solo e unico lavoro, quello di moglie e madre, di fatto condannando le nubili a vivere della carità altrui – proprio come Miss Bates, intorno alla quale tutta Highbury si prodiga.
I difetti pesantissimi di Miss Bates sono stemperati dal suo cuore d’oro e dal fatto che non la sentiamo mai lamentarsi di nulla ed appare sempre contenta.
Così che, mentre ridiamo di lei e stemperiamo la nostra esasperazione, Jane Austen (con uno dei suoi geniali miracoli narrativi) riesce ad instillare nel nostro cuore anche la compassione, e ci fa sentire desiderosi di unirci ai notabili di Highbury per fare qualcosa di buono e gentile per lei, proprio come farebbe Mr Knightley.

Durante il Jane Austen Book Club dello scorso 17 gennaio, in Salaborsa a Bologna, dedicato a Emma, ho chiuso l’incontro con una battuta proprio sulla mia amata Miss Bates: riflettendo sul fatto che Jane Austen traeva ispirazione dal variegato microcosmo che popolava la sua vita quotidiana, ho chiosato esclamando “Chissà chi le ha ispirato Miss Bates!”.

Ebbene, di recente mi sono imbattuta in un indizio che mi ha permesso di rintracciare il modello reale per Miss Bates. E, indagando, ho scoperto che ce ne sono addirittura due… Potete immaginare una Miss Bates elevata al quadrato?

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Le edizioni italiane

Copertina, antiporta e frontespizio della prima edizione Mondadori di "Orgoglio e prevenzione"
Copertina, antiporta e frontespizio della prima edizione Mondadori di “Orgoglio e prevenzione”

L’avventura italiana delle opere di Jane Austen iniziò con molto ritardo. Solo nel 1932, infatti, fu pubblicata la prima traduzione nella nostra lingua; si trattava di Orgoglio e pregiudizio, anzi di Orgoglio e prevenzione, dato che questo fu il titolo scelto da Mondadori. Il traduttore era Giulio Caprin, e quell’edizione di oltre ottant’anni fa è ancora in commercio, sia pure con il titolo che è ormai entrato nell’uso corrente e con qualche ritocco alla traduzione, dove, per esempio, i nomi italianizzati (Bettina per Elizabeth, Giovanna per Jane, Don Guglielmo e Donna Lucas per i coniugi Lucas, ecc.) sono stati ricondotti alla grafia dell’originale.

Edizione del 1957 con il titolo originale
Edizione del 1957 con il titolo originale

Da allora le edizioni sono state moltissime, e dagli anni Novanta in poi (con la sola eccezione di un’antologia di opere giovanili pubblicata nel 1979) si è cominciato anche a tradurre altro: le opere giovanili, appunto (i cosiddetti “Juvenilia”), gli incompiuti, Lady Susan e l’epistolario. Per quest’ultimo, però, esiste una sola edizione parziale, ormai praticamente introvabile, e un’edizione completa è disponibile solo on-line.

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