JABC Bologna – Le Lettere – Inizio lettura

Jane Austen Book Club, di Biblioteca SalaBorsa (Bologna) e JASITNell’ambito del Jane Austen Book Club (JABC) organizzato dalla Biblioteca Salaborsa di Bologna in collaborazione con JASIT, dopo i romanzi canonici, letti in ordine di pubblicazione, il romanzo epistolare Lady Susan e i due incompiuti I Watson e Sanditon, è arrivato il momento di iniziare a leggere le Lettere.
In totale, sono 161 e, per quanto possano sembrare poche, ci presentano una grande quantità di fatti di vita quotidiana, persone, riflessioni, retroscena sulla scrittura e pubblicazione dei romanzi, dalla viva voce di Jane Austen.
Potete leggere queste Lettere in originale inglese oppure in italiano, come preferite.

Segnate questo appuntamento sulle vostre agende o mettete un promemoria nel telefono: tra poco meno di un mese, sabato 9 maggio alle 17:00, ci troveremo nella Cappella Farnese (Piazza Maggiore, 6) di Biblioteca Salaborsa di Bologna per condividere la nostra esperienza di lettura.

Vi ricordiamo che la partecipazione è aperta a tutti, libera e gratuita, fino ad esaurimento dei posti disponibili nella sala, e che l’incontro si svolge in lingua italiana.

A chi non può partecipare di persona, ricordiamo che è possibile intervenire online sulla pagina facebook del JABC, sia durante la lettura sia nel corso dell’incontro (a partire dalle 17 del giorno indicato, pubblicheremo foto e commenti), e seguendo l’account Twitter @janeaustenitaly. 
Per accompagnarvi durante la lettura, vi proponiamo di seguito alcuni strumenti di consultazione e condivisione, nonché i dettagli per partecipare, il calendario completo e il segnalibro esclusivo JASIT.

Buonissima lettura!

Di seguito, i dettagli su come reperire le Lettere di Jane Austen in italiano.

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Grazie e… a presto!

 

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Buona Pasqua!

«I modi del colonnello Fitzwilliam furono molto apprezzati alla canonica, e tutte le signore pensarono che sarebbe stata una considerevole aggiunta ai piaceri dei loro impegni a Rosings. Passarono alcuni giorni, tuttavia, prima che ricevessero un invito, poiché quando in casa c’erano degli ospiti loro non erano ritenuti necessari; e fu solo il giorno di Pasqua,
quasi una settimana dopo l’arrivo dei signori, che ebbero l’onore di una tale attenzione,
e comunque, all’uscita dalla chiesa, fu chiesto loro solo di andare in serata. Nella settimana appena trascorsa avevano visto molto poco sia Lady Catherine che la figlia. Il colonnello Fitzwilliam era stato in visita alla canonica più di una volta durante quel periodo,
ma Mr. Darcy lo avevano visto solo in chiesa.»
(Orgoglio e pregiudizio, cap. 31. Trad. it. di Giuseppe Ierolli)

Cari lettori, dalla Jane Austen Society of Italy
tanti auguri di buona Pasqua!
Se desiderate regalare l’iscrizione a JASIT,
per una sorpresa pasquale un po’ particolare,
scriveteci a info@jasit.it
e organizzeremo insieme la vostra sorpresa!
Se invece i destinatari di questa strenna primaverile siete voi…
visitate la nostra pagina Iscriviti!

Promo-Pasqua-2015

E nel frattempo… una breve nota di costume sulla Pasqua al tempo di Jane Austen.
Al tempo di Jane Austen, la stagione pasquale (che comprendeva la domenica di Pasqua e i quaranta giorni successivi, fino all’Ascensione) era spesso un periodo dedicato ai viaggi e alle visite ai familiari lontani. Mr. Darcy, non a caso, si reca a Rosings Park proprio per questa occasione.
La tradizione (risalente all’epoca romana) voleva che il giorno di Pasqua si indossasse qualcosa di nuovo: quella domenica le chiese erano affollate di nuovi cappellini, spesso molto colorati e allegri dopo gli indumenti più scuri e sobri portati durante la stagione fredda. In Inghilterra, il dolce tradizionale associato alla Pasqua era lo Hot Cross Bun, di cui si registra la prima menzione nel Poor Robin’s Almanack del 1733: si tratta di una sorta di panino dolce, segnato sulla sommità da una croce di glassa (che simboleggia la crocifissione). Mangiarlo il venerdì santo (in inglese Good Friday) è considerato di buon auspicio per la famiglia. Dell’uovo pasquale, invece, non si sente parlare prima del 1820, quando Guglielmo Jarrin, che si definiva un “pasticcere ornamentale”, descrisse nel proprio libro (The Italian Confectioner) dei dolci costituiti da confetto di frutta secca ricoperto di glassa, vuoto all’interno, da riempire con piccoli doni.
Non abbiamo molte informazioni relative agli abitudini pasquali della famiglia Austen. Sappiamo per certo che la Pasqua veniva festeggiata in famiglia, sicuramente con la funzione religiosa celebrata dal Reverendo Austen e poi, con ogni probabilità, con un bel pranzo che spezzasse il “digiuno” della quaresima.

(Fonte: http://www.janeausten.co.uk/jane-austens-easter/)

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JABC Bologna – Lady Susan, I Watson, Sanditon – Inizio lettura

Jane Austen Book Club, di Biblioteca SalaBorsa (Bologna) e JASITNell’ambito del Jane Austen Book Club (JABC) organizzato dalla Biblioteca Salaborsa di Bologna in collaborazione con JASIT, dopo i romanzi canonici, letti in ordine di pubblicazione, è arrivato il momento di iniziare a leggere il romanzo epistolare Lady Susan e dei due incompiuti I Watson e Sanditon..
Potete leggere queste opere in originale inglese oppure in italiano, o ascoltarlo usando un audiolibro, come preferite.

Comunicazione importante!
L’incontro in Biblioteca SalaBorsa non si terrà l’11 aprile,
come precedentemente comunicato
ma il sabato successivo,
18 aprile 2015

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I rischi della fama

Nei giorni scorsi, sul sito conversation.com, è apparso un articolo interessante che affronta un tema di delicata importanza. L’autrice, Camilla Nelson (insegnante di Comunicazione e Media all’Università australiana Notre Dame), che propone ai suoi studenti la trattazione di Jane Austen in tutte le sue forme – compresa quella fumettistica -, si domanda se non esista il pericolo che gli attuali fenomeni di sovraesposizione della scrittrice nella cultura “pop” svuotino il suo nome del suo alto valore letterario.

la-vita-secondo-jane-austen[1]Nelson cita un articolo di Ron Rosenbaum, pubblicato in occasione del bicentenario della pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio, in cui l’autore, appassionato lettore di Jane Austen, dichiara apertamente, «a costo di apparire “snob”», di essere stanco di riduzioni cinematografiche e televisive di scarsa qualità, e di nuove pubblicazioni che trasformano i personaggi austeniani in zombie, profili Twitter e guru del self-help (il bersaglio principale delle taglienti critiche di Rosenbaum è La vita secondo Jane Austen di William Deresiewicz). L’autore aggiunge che è triste vedere come scrittrici di altissimo livello attraggano praticamente solo lettrici donne, e suppone che questo abbia a che vedere con il fatto che la letteratura austeniana è stata «interpretata nel modo sbagliato».

Anche Nelson si chiede se l’innegabile trasformazione delle storie austeniane in un “marchio” non dipenda dall’eccessiva insistenza dei riadattamenti contemporanei (a partire dalla scena famigerata della camicia bagnata) sull’aspetto di genere, fino a tramutare Austen in una “scrittrice per ragazze”. Il grande critico letterario americano Lionel Trilling si lamentava del fatto che Jane Austen tendeva ad attirare un’attenzione «di tipo sbagliato», perché troppo legata all’aspetto emozionale (anche in quei pochi studenti maschi che frequentavano i suoi seminari). E non dimentichiamo che già Henry James, che non amava particolarmente Jane Austen, osservava che il diffuso e smodato attaccamento emotivo alle sue opere fosse il facile risultato di accorte strategie editoriali: «gli editori [trovano] la loro cara, la nostra cara, la cara di tutti Jane infinitamente adatta ai loro scopi materiali».

locandinaIl rischio, come molti tra noi hanno già iniziato ad avvertire, è che tanta fama arrivi a oscurare il pregio degli scritti di Jane Austen, che sembrano quasi passare in secondo piano rispetto alle attrattive esercitate da festival, cuffiette e giochi di ogni sorta, e talvolta vengono addirittura letti come chick-lit o “manuali d’amore”.

Le vivaci espressioni “pop” sono dunque utili alla conoscenza della scrittrice e delle sue opere o è venuto il momento di metterle un po’ da parte e di recuperare l’aspetto più autentico del talento di Jane Austen (quello strettamente letterario)? A voi la parola!

 

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Tra intingoli ed inchiostro. Il cibo nel mondo di Jane Austen

Il cibo nel mondo di Jane Austen, ebook di Mara Barbuni

Oggi offriamo a tutti i lettori di JASIT un testo sulle abitudini alimentari nel mondo (reale e fittizio) di Jane Austen.
Nei sei romanzi canonici troviamo raramente dettagliate descrizioni di tavole imbandite, ma poiché gli eventi delle trame convergono spesso sulla socialità, e la socialità è molto spesso legata all’occupazione di mangiare e bere, possiamo immaginare che i personaggi stiano sempre spiluccando o sorseggiando qualche cosa.
L’aspetto dell’alimentazione influenza, totalmente o episodicamente, la personalità di alcuni di loro: ad esempio, Mr. Woodhouse appare ossessionato dal cibo, il Dr. Grant è essenzialmente riconoscibile grazie al suo fortissimo appetito, e a Marianne, Fanny e Jane Fairfax capita di rifiutarsi di mangiare in periodi di intensa sconsolazione.

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