“C’è posta per te” e Orgoglio e pregiudizio

Per lo Speakers’ Corner, Romina Angelici ci offre una interessante lettura in chiave austeniana del film di Nora Ephron, C’è posta per te, con protagonisti Meg Ryan e Tom Hanks.

Le versioni di Orgoglio e pregiudizio sono ormai diventate dei film-culto esse stesse. Di ciascun romanzo canonico di Jane Austen si può poi confrontare la versione sceneggiato targata BBC e quella cinematografica, e ognuno di noi ha le sue preferenze e le sue critiche da fare. Sarebbe infinito l’elenco dei film, dei telefilm o delle miniserie – tanto in voga ora -, in cui Jane Austen viene continuamente citata, confondendola con un’icona del romanzo rosa o metonimicamente attraverso il suo romanzo più famoso, che viene fatto leggere ad adolescenti o meno.
youve-got-mailC’è però un film che mi è rimasto nel cuore, in cui è innegabile l’ispirazione di matrice austeniana: è C’è posta per te, o You’ve got mail, uscito nel fortunatissimo Natale del 1998. Lo ritengo un omaggio, che risplende di luce propria e che mi è caro per quel senso di meraviglia che si rinnova ad ogni visione alla scoperta di felici assonanze e citazioni che rimandano a Jane Austen.
Penso possa essere interessante andare ad analizzare come è stata utilizzata dalla regista Nora Ephron, la trasposizione di Orgoglio e Pregiudizio, almeno per quanto riguarda la caratterizzazione dei due protagonisti: lui, Joe Fox, figlio di un magnate dell’editoria, e lei, Kathleen Kelly, figlia di una semplice libraia. Lui è così orgoglioso della sua catena di librerie da non vedere e cogliere al primo sguardo la bellezza e l’originalità del “negozio dietro l’angolo” e della sua proprietaria. Anzi, alla precisa domanda del dipendente, curioso su come sia lei fisicamente, il rampollo della casata Fox la definisce “sì, bella”, ma in un modo sdegnoso che assomiglia tanto al giudizio di “appena passabile” riservato da Mr Darcy a Lizzie al loro primo incontro. Lei, dal canto suo, è prevenuta e convinta che, poiché lui è ricco, non sia capace di apprezzare un bel libro e i buoni sentimenti.

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Le ombre non sono meno importanti della luce

Il secondo contributo per il nostro Speakers’ Corner a tema cinematografico è di Angela Caputo.

Becoming_jane_ver4Non nascondo che con Becoming Jane (Julian Jarrold, 2007) ho un rapporto decisamente ambiguo e un conflitto irrisolto.
Al film, dal punto di vista prettamente cinematografico, non si possono negare alcuni pregi oggettivi: costumi e ricostruzioni accurati, una fotografia senza eccellenze ma gradevole, una colonna sonora calzata a pennello, un cast tutto sommato azzeccato (anche se i due protagonisti sono entrambi un po’ troppo bellocci) e una sceneggiatura divertente, con picchi di contrappunto emotivo alternati a qualche scivolone nel banale.
Sulla regia c’è più da discutere: alla mancanza di ritmo e a un certo romanticismo deteriore, si affiancano scene che valgono la pena, di forte intensità sentimentale e sensuale e di autentica tensione emotiva.

Dunque no, non ho un problema con il film in sé, ma piuttosto con la storia che pretende di raccontare e con i personaggi che mette in scena.
Su questi punti mi sentirei di scagionare almeno in parte il regista e chiamerei in causa il signor Jon Spence, docente di letteratura inglese nonché autore nel 2003 della biografia Becoming Jane Austen da cui è tratto il film, per la realizzazione del quale è stato egli stesso consulente storico.
Se già è ambiziosa l’idea di aver compreso a fondo Jane Austen come scrittrice e come donna, è sfrontato pensare di poterne tratteggiare l’evoluzione psicologica ed emotiva, di riuscire a portare alla luce le causali delle sue scelte di vita e delle sue straordinarie ispirazioni letterarie. La sfrontatezza diventa pura irriverenza se questo tentativo forzato viene spacciato per ricostruzione storica e le presunzioni su cui si basa per verità biografiche.

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Austenland: alla ricerca di Jane

Cari lettori, apriamo il nostro quarto Speakers’ Corner con una riflessione della nostra Gabriella Parisi sul film Austenland.

locandinaNel 2013 il panorama mondiale dei lungometraggi che possono essere definiti “austeniani” è stato rinfoltito (perché in nessun senso si può parlare di “arricchimento”) da Austenland di Jerusha Hess, un film il cui soggetto è tratto dal romanzo di Shannon Hale del 2007.
La domanda che nasce spontanea è come mai, con tantissimi Austen Inspired Novels più interessanti, sia stato scelto questo testo così insipido. Una possibile risposta è che la casa produttrice di questo film è la Fickle Fish Films di Stephenie Meyers (l’autrice di Twilight), che è ottima amica proprio di Shannon Hale.

Per carità, la Hale è un’autrice di tutto rispetto nel suo, essendo una pluripremiata autrice di romanzi per ragazzi (tanto per fare un esempio, nel 2006 ha vinto il Newbery Honor – uno dei premi più prestigiosi della narrativa per ragazzi – con L’Accademia delle principesse).
Tuttavia, i presupposti da cui partiva Austenland erano quanto mai dubbi. L’autrice, infatti, nel libro in questione si rivela ossessionata da Colin Firth e dalla trasposizione di Pride and Prejudice del 1995, arrivando persino a dedicare il libro all’attore (e a mandargliene una copia assieme a una lettera spiritosa che si può leggere sul suo sito, e che è stata tradotta sul blog Old Friends & New Fancies).

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Speakers’ Corner n° 4: apertura lavori

Speakers-Corner-postCari appassionati di Jane Austen, buongiorno e bentornati nel nostro Speakers’ Corner, arrivato alla sua quarta edizione. Lo Speakers’ Corner nasce come una sorta di “convegno virtuale” durante il quale potremo leggere le riflessioni dei lettori di JASIT sul tema, “Jane Austen al cinema e in TV”.

A partire da questo pomeriggio e fino al 18 luglio potrete trovare pubblicati in questo sito i contributi che abbiamo ricevuto. Ne leggerete uno ogni giorno, in quest’ordine:

13 luglio
Gabriella ParisiAustenland: alla ricerca di Jane

14 luglio
Angela CaputoLe ombre non sono meno importanti della luce

15 luglio
Romina Angelici, “C’è posta per te” e Orgoglio e pregiudizio

16 luglio
Mara BarbuniLa magia delle “cose” in Miss Austen Regrets

17 luglio
Silvia FrassinetiPride and Prejudice BBC 1980 

18 luglio
Giuseppe IerolliGaleotto fu il tuffo

Un ringraziamento sincero a tutti coloro che hanno partecipato. Vi auguriamo una buona lettura e aspettiamo i vostri commenti e le vostre osservazioni!

 

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Abbiamo visto per voi… Love & Friendship

Vivere fuori dall’Italia ha i suoi vantaggi, come per esempio poter vedere al cinema Love & Friendship, il film diretto da Whit Stillman tratto dalla storia epistolare di Jane Austen Lady Susan.love_and_friendship_ver3

Dopo il post-anteprima dei giorni scorsi, che ci fornisce tante notizie su questa produzione cinematografica e gli interessanti punti di vista del regista su Jane Austen, eccovi oggi le mie personali impressioni sul film, che ho potuto vedere, in compagnia di altri due spettatori (una coppia sulla settantina abbondante), nella mia piccola città in Svizzera.

Per cominciare, un giudizio generale: anche se non suggerirei di assistere a questo film in compagnia di qualcuno che non sia «addetto a Jane Austen» (sia nel senso di «addetto ai lavori», com’è la maggior parte dei Soci di JASIT, sia nel significato della parola inglese «addicted»…), devo dire che è un film molto, molto ben fatto. Lo spirito epistolare è rispettato appieno, perché i minuti sono divorati dai dialoghi e dai lunghissimi monologhi che prendono il sopravvento sulle azioni e sui movimenti e che spesso riproducono testualmente le lettere del libro. Il regista dimostra con chiarezza le proprie scelte stilistiche sin dall’inizio, quando i luoghi e i personaggi sono presentati allo spettatore con scene statiche e un po’ scurite sui margini (un effetto «vignettato»), che ricordano delle miniature settecentesche.

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Speakers’ Corner n° 4 – Jane Austen al cinema e in TV

Speakers-CornerCare lettrici e cari lettori,
nel corso degli ultimi mesi abbiamo avuto spesso l’opportunità di confrontarci sulle versioni televisive e cinematografiche tratte dalle opere di Jane Austen. Ci siamo incontrati online in occasione di gruppi di visione. Abbiamo visto insieme un intero ciclo di film alla Cineteca di Bologna. Abbiamo letto articoli dedicati al tema su Due pollici d’avorio.

Per questo oggi apriamo il quarto Speakers’ Corner di JASIT, la sala virtuale in cui tutti coloro che lo desiderano hanno la possibilità di esprimersi su temi austeniani specifici.
In questa occasione, vi invitiamo a condividere i vostri pensieri sulle vostre visioni dei film e/o miniserie tratti da Jane Austen.
Il titolo del nostro Speakers’ Corner, infatti, è:

Jane Austen al cinema e in TV

Come partecipare?
– ispiratevi al tema proposto (potete scegliere uno o più film o miniserie tratti dalle opere canoniche, ma anche dai derivati o dalle biografie)
– scrivete un testo non superiore alle 1000 parole
– speditelo, in formato Word, con un titolo e il vostro nome e cognome (niente pseudonimi per favore!), all’indirizzo:

jasit.speakerscorner@gmail.com.orgoglio_e_pregiudizio_1940_locandina

Accettiamo i vostri contributi fino a lunedì 4 luglio.

I contributi saranno pubblicati in questo sito a partire dalla settimana successiva e condivisi sui nostri canali social. Come di consueto, alla fine dell’evento saranno raccolti in una pubblicazione gratuita a cura di JASIT.

Rimettete mano ai vostri ricordi o ai vostri dvd e partecipate al nostro Speakers’ Corner!
Buona scrittura (e buona visione) a tutte/i!

 

Per leggere i contributi dei passati Speakers’ Corner:
n°1: https://www.jasit.it/speakers-corner-lavori/
n°2: https://www.jasit.it/speakers-corner-n2-fine-lavori/
n°3: https://www.jasit.it/speakers-corner-ricordi-di-viaggio-austenland-fine/

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