Cari lettori di JASIT,
vi starete chiedendo cosa può unire nel medesimo titolo la più amata scrittrice inglese di tutti i tempi e il personaggio – enigmatico per definizione – della più longeva delle serie TV fantascientifiche, dato che, a prima vista, sembrano avere in comune soltanto l’identità very british.
Da Janeite e Whovian (definizione che individua gli appassionati di Doctor Who?) mi diverto a trovare connessioni tra questi due ‘mondi’ apparentemente distanti: da un lato, la lontana, immutabile campagna inglese raccontata da Miss Austen; dall’altro, l’avventuroso, relativista, fantascientifico spazio-tempo di Doctor Who. Un incontro impossibile, direte, ma non quando lo spazio e, soprattutto, il tempo, entrano in gioco!
A coloro che non conoscono Doctor Who? (in Italia, attualmente in onda su Rai 4) basti sapere che la serie classica nacque nel lontano 1963 in Inghilterra, inizialmente pensata con scopo educativo per i bambini, ai fini di insegnare la storia e qualche concetto di scienza applicata, il tutto condito da un più appetibile approccio fantasioso e ironiche morali, che in seguito, furono complici dell’inatteso apprezzamento del pubblico adulto.
La serie, riportata al successo dal reboot del 2005, ha il suo unico protagonista in un fantomatico viaggiatore del tempo (Signore del Tempo), un alieno umanoide che si fa chiamare Il Dottore, titolo enigmatico ed elemento divenuto traino della trama negli anni, per l’identità e il mistero che cela. Le caratteristiche di tale personaggio – in qualità di alieno – alimentano le molte potenzialità di sviluppo della serie, ma il fatto che mi interessa in questa sede è essenzialmente la possibilità di viaggiare nello spazio-tempo grazie alla sua particolare nave spaziale dalla coscienza indipendente, chiamata TARDIS, mimetizzata sotto le false spoglie dell’amata, quanto nota Police Blue Box (la cabina telefonica della Polizia inglese diffusa negli anni ’60 in Inghilterra, dall’inconfondibile colore blu).
Ora, da Janeite, immaginate di avere quella piccola (ma più grande all’interno) nave spazio-temporale per un giorno e concentratevi: dove e, soprattutto, quando vorreste andare?
Per caso Steventon, Hampshire – Inghilterra, intorno al 1798? O forse Chawton, Hampshire – Inghilterra, nell’estate del 1809? O ancora Bath, nel giugno del 1799?
Il sogno comune a ogni Janeite: incontrare la cara Zia Jane!
La fama di Jane Austen l’ha resa spesso protagonista delle situazioni più strane: c’è chi ne ha fatto un’investigatrice improvvisata (ricordo la serie di mysteries di Stephanie Barron), chi un’eroina romantica (lei che romantica non era affatto!), chi addirittura una divertente donna-vampiro giunta sino ai giorni nostri (l’esilarante trilogia di Thomas Ford, purtroppo ancora inedita in italiano), dunque siamo pronti a vederla vestire qualsiasi ruolo, mantenendo intatto il suo irresistibile humor. Eppure, da Whovian e da Janeite, non riesco a immaginare in quale fantastica avventura potrebbe trascinarla il Dottore, né gli spassosi, acuti dialoghi fra questi due geni del ragionamento.
Mark Gatiss, noto attore inglese e scrittore della serie, dopo il Bicentenario di Orgoglio e pregiudizio che ha riportato l’attenzione di tutto il mondo sulle opere austeniane e, forse, anche grazie a qualche suggerimento dei fan, ha finalmente deciso di far incontrare il Dottore e Jane Austen in una puntata della prossima serie (l’ottava del reboot, tutt’ora in produzione, che andrà in onda in autunno sulla BBC) esaudendo – almeno virtualmente – il desiderio di ogni Janeite!
La notizia è confermata dallo stesso Gatiss che in un tweet del 17 maggio cinguetta:
‘Crying my eyes out at the end of the Olivier/Garson ‘Pride and Prejudice’. Wonderful.’
‘Sto piangendo calde lacrime sul finale di Orgoglio e pregiudizio con Laurence Olivier e Greer Garson. Meraviglioso.’
(Si riferisce ovviamente al primo film tratto dal libro, di produzione Hollywoodiana – 1940)
Segno che lo scrittore si sta documentando sul tema e pare che ne sia conquistato!
Non è la prima volta che il TARDIS porta il Dottore e i suoi companions nel passato a conoscere personaggi della storia e della letteratura; dopo l’ovvio incontro con il Bardo Shakespeare, l’inossidabile Charles Dickens e la perspicace Agatha Christie, era dovuta una visita all’arguta Jane Austen!
Da Whovian posso assicurarvi dialoghi intelligenti, ottimo humor inglese e avventure emozionanti. Difficile ipotizzare, invece, quali situazioni creerà Gatiss attorno al Dottore e a Zia Jane: potrebbe renderla protagonista di uno dei suoi romanzi, oppure, portarla in un’altra epoca, magari al presente per farle vedere che solo sei romanzi sono stati sufficienti a far di lei una delle scrittrici più famose e amate di tutti i tempi, o ancora, il Dottore potrebbe trovare una scientifica spiegazione alla misteriosa malattia che la uccise prematuramente.
Quando c’è il Dottore in giro ogni cosa è possibile, a patto che non si intacchi lo spazio-tempo e i suoi punti fissi, poiché ci sono cose che neanche la fantascienza può cambiare, pena lo stravolgimento del presente e del futuro. Tuttavia, per mia esperienza di fan della serie, so che Zia Jane non avrà difficoltà a comprendere la complessa (poiché aliena) personalità del Dottore, né mancherà di cogliere al volo l’opportunità di una parentesi avventurosa, com’è certo che dovrà predisporsi a contrariare molte regole della buona condotta, armarsi dello spirito indomito di Marianne, dell’immaginazione di Catherine e…prepararsi a correre!
Link utili
– La serie su BBC One
– La serie reboot su Rai4
– TARDIS Data Core (una vera enciclopedia online della serie, in inglese)
– Doctor Who? su Wikipedia
Una Lizzie Bennet moderna dai contorni sfuggenti. Una creativa con la testa fra le nuvole, ma con i piedi scalzi ben piantati a terra. Una collezionista di dettagli, di libri, vinili, manga e molto altro! È universalmente nota la sua attitudine all’eclettismo, a causa la sua insaziabile curiosità per tutto ciò che la circonda. Le sue divinità ispiratrici? Jane Austen e David Bowie, obviously!
4 commenti
Vorrei avere un millesimo del talento della nostra Jane per poter esprimere appropriatamente l’emozione che provo in questo momento, leggendo questo egregio commento ! Grazie, grazie e grazie ancora ! Mi consideravo praticamente l’unica eccentrica che in un paese come l’Italia (sic) coniugasse una passione così forte contemporaneamente per Doctor Who e per la cara Zia Jane. Non ci sarebbe nulla di strano: tutt’e due i personaggi (quello reale e quello fittizio ) sono icone per chi come me si sente perennemente in esilio se non è sulle amate sponde delle Isole Britanniche, ma avere dei “compagni di viaggio” Italiani mi rassicura un poco in merito alla mia capacità di discernimento. In Italia la fantascienza è considerata poco più che una sciocchezza per adolescenti, mentre è evidente a popolazioni più illuminate che usando la fantascienza spesso e volentieri si arriva in modo più naturale ai grandi temi del nostro essere umani, ai dilemmi etici che dobbiamo affrontare per migliorare possibilmente la nostra natura e alla rappresentazione della grande commedia che è la vita…pensandoci bene proprio quello che Jane Austen è sempre riuscita a fare con pochi incomparabili tocchi di penna. Un ringraziamento all’autrice di questo articolo con una riverenza affettuosa.
Cara Patrizia,
grazie infinite per il tuo commento, è un piacere anche per me (autrice dell’articolo) sapere che esiste un’altra ‘Whovian-Janeite’, come amo definire me stessa!
Certamente, in Italia, siamo ancora vittime di una cultura dettata da pregiudizi, per dirla con Jane Austen, che ostacola persino oggi, nel nuovo millennio, l’apertura mentale necessaria alla comprensione delle molte sfumature della letteratura (e non parlo di quelle ‘grigie’!).
Anche Zia Jane ha subito questo trattamento nelle sue prime (piuttosto tarde) traduzioni italiane, un poco obiettivo modo di intenderla ne ha fatto una scrittrice ‘rosa’, lei che era tutto, tranne che romantica; per fortuna, pare che negli ultimi anni si sia ripresa in esame la sua arte, rivalutandola nel modo più coerente al contesto storico e sociale in cui visse. Confido in questa apertura alla conoscenza anche in fatto di Doctor Who, fantascienza e viaggi nello spazio-tempo, poiché non si tratta di pura fantasia, ma prende spunto dalla verificata teoria della ‘Relatività’!
Come giustificare, dunque, una relazione tra il mondo reale osservato da Jane e il mondo fantascientifico creato da Wells?
Entrambi hanno una cosa fondamentale in comune, ovvero la considerazione del concetto causa-effetto, essenzialmente basata sull’osservazione attenta del comportamento umano. Almeno io, la penso così!
Felice di sapere che, oltre a Gatiss e alla sottoscritta, esista un’altra mente tanto acuta da conciliare Jane Austen con Doctor Who.
Grazie di cuore per il tuo parere! Petra
Grazie a te Petra,
mi permetto ancora di intervenire per segnalare che nell’episodio di Sabato scorso trasmesso dalla BBC , c’è un piccolo omaggio-riferimento a Orgoglio e Pregiudizio e a Jane Austin. Il Dottore lascia intendere di non aver ancora incontrato la Scrittrice (ma prima regola : il Dottore mente) e questo potrebbe essere il viatico per l’episodio che tanto desideriamo. D’altro canto ho visto nella scaletta degli episodi ancora da trasmettere che per la stagione 8 non ci sono episodi scritti dall’ineffabile Gatiss e anche sbirciando i titoli direi che dovremo aspettare la prossima stagione…
Cara Patrizia,
da brava Whovian sono al corrente delle puntate in onda dell’ottava stagione, cerco di non scrivere niente per non rovinare la sorpresa ai Whovians che non possono seguire la messa in onda BBC e/o comprendere l’inglese! 😉
Riguardo alla prima regola, concordo! Confidiamo nelle puntate speciali, chissà che non ci sia una sorpresa per Whovians e Janeites!
Grazie ancora per il commento e per seguire JASIT! Geronimo!