Persuasione

Sezione dedicata alle Edizioni Italiane di Persuasione (Persuasion – 1818), ordinate per anno di pubblicazione, complete di relativa scheda e di due esempi della traduzione, così da permettere un raffronto col testo originale che trovate di seguito.
Pagina in costante aggiornamento.


Northanger Abbey - Persuasion - 1818Northanger Abbey: and Persuasion
By the Author of “Pride and Prejudice,”
“Mansfield Park,” &c.
With a Biohraphical Notice of the Author
In Four Volumes
(Northanger Abbey, I-II – Persuasion, I-II)
London, John Murray, 1818
(20 dicembre 1817)

Incipit
Sir Walter Elliot, of Kellynch-hall, in Somersetshire, was a man who, for his own amusement, never took up any book but the Baronetage; there he found occupation for an idle hour, and consolation in a distressed one; there his faculties were roused into admiration and respect, by contemplating the limited remnant of the earliest patents; there any unwelcome sensations, arising from domestic affairs, changed naturally into pity and contempt. As [contempt, as] he turned over the almost endless creations of the last century – and there, if every other leaf were powerless, he could read his own history with an interest which never failed – this was the page at which the favorite volume always opened:

ELLIOT OF KELLYNCH-HALL.

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (II-11)
I can listen no longer in silence. I must speak to you by such means as are within my reach. You pierce my soul. I am half agony, half hope. Tell me not that I am too late, that such precious feelings are gone for ever. I offer myself to you again with a heart even more your own, than when you almost broke it eight years and a half ago. Dare not say that man forgets sooner than woman, that his love has an earlier death. I have loved none but you. Unjust I may have been, weak and resentful I have been, but never inconstant. You alone have brought me to Bath. For you alone I think and plan. – Have you not seen this? Can you fail to have understood my wishes? – I had not waited even these ten days, could I have read your feelings, as I think you must have penetrated mine. I can hardly write. I am every instant hearing something which overpowers me. You sink your voice, but I can distinguish the tones of that voice, when they would be lost on others. – Too good, too excellent creature! You do us justice indeed. You do believe that there is true attachment and constancy among men.


EDIZIONI ITALIANE

edizit-p-denti-1945Titolo: Persuasione
Editore: M. A. Denti, Milano
Traduzione: Mario Casalino
Pagine: 294, brossura
Anno di pubblicazione: ottobre 1945
Prezzo: non indicato

Incipit
Il baronetto Gualtiero Elliot, di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era un uomo che per suo divertimento non prendeva in mano altro libro che non fosse quello del Corpo dei Baronetti. Nella lettura di quelle pagine egli trovava occupazione per un’ora di ozio, la sua mente si riempiva di ammirazione e di rispetto considerando il limitato numero dei membri rimasti delle prime baronie e qualsiasi sgradevole sensazione procurata dalle faccende familiari si mutava naturalmente in un sentimento di pietà e di disprezzo. Nel voltare le pagine che si riferivano alle infinite nomine del secolo precedente, fogli privi di ogni attrattiva, egli aveva modo di leggere con un interesse che non veniva mai meno la storia della sua vita. Ecco la pagina alla quale veniva sempre aperto il libro favorito:

Elliot di Kellynch Hall

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso più tacere, devo dichiararvi ciò che sento. Ho il cuore straziato e vivo senza pace, fra l’angoscia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che i miei più preziosi sentimenti non possono più essere ascoltati. Mi offro nuovamente a voi, e il  mio cuore è vostro più di quanto lo fosse otto anni e mezzo fa, quando l’avete quasi spezzato. Non dite, vi prego, che l’uomo dimentica più facilmente della donna, che il suo amore si estingue più presto. Non ho amato che voi. Posso essere stato ingiusto, debole e schiavo di risentimenti, ma non incostante. Sono venuto a Bath unicamente per incontrarmi con voi. Tutti i miei pensieri sono vostri, tutti i miei progetti per l’avvenire sono fatti per voi. Non ve ne siete accorta? È possibile che non abbiate compreso i miei desideri? Se anche non avessi atteso durante questi ultimi dieci giorni, avrei potuto vedere in fondo al vostro cuore, come penso che voi abbiate visto in fondo al mio. Non ho quasi la forza di scrivere. È come se qualcosa mi tenesse in suo potere. Voi comprimete la voce dei vostri sentimenti, ma io riesco a distinguerne le più lievi vibrazioni. Animo troppo buono, rara creatura! Voi mi rendete giustizia. Voi siete persuasa che vi sono uomini capaci di vero amore e di costanza,


edizit-p-rizzoli-1961-2007Titolo: Persuasione
Editore: Rizzoli, Milano
Traduzione: Giulietta Cardone Cattaneo
Anno di pubblicazione: 1961
(testo e copertina sono dell’edizione 2007: Jane Austen, Romanzi)

Incipit
Sir Walter Elliot di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era uomo che, per suo divertimento, non prendeva in mano che un unico libro: l’Albo dei Baronetti. Leggendo con ammirazione e rispetto il limitato numero delle prime patenti di nobiltà, egli si procurava un’occupazione per i momenti d’ozio e un conforto nei momenti difficili. Questo libro mutava ogni emozione poco gradita, provocata dalle beghe domestiche, in pietà e disprezzo per le innumerevoli nomine dell’ultimo secolo, e se le altre pagine non avevano l’effetto desiderato, poteva sempre leggere la propria storia con inestinguibile interesse.
Il volume preferito si apriva sempre a questa pagina:

Elliot di Kellynch Hall

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso più ascoltare in silenzio. Debbo parlarvi con i mezzi che sono a mia disposizione. Mi straziate l’animo. Sono per metà in agonia e per metà pieno di speranza. Ditemi che non giungo troppo tardi, che sentimenti così preziosi non sono spariti per sempre. Mi offro di nuovo a voi con un cuore ancor più vostro di quando l’avete quasi spezzato, otto anni e mezzo fa. Non osate dire che un uomo dimentica più presto di una donna, che il suo amore ha una fine più prematura. Ho amato soltanto voi. Posso essere stato ingiusto; sono stato debole e risentito, mai incostante, però. Voi sola mi avete fatto venire a Bath. Per voi sola io penso e faccio progetti. Non l’avete notato questo? Possibile che non abbiate compreso i miei desideri? Non avrei atteso neppure questi dieci giorni se avessi potuto conoscere i vostri sentimenti, come penso che dobbiate aver compreso i miei. Non posso quasi scrivere. Ogni istante sento qualche cosa che mi sopraffà. Voi abbassate la voce, ma io so distinguere i toni della vostra voce quando ad altri sfuggirebbero. Creatura troppo buona, troppo eccellente! Voi ci fate giustizia davvero. Voi credete che vi sia vero affetto e costanza fra gli uomini.


Titolo: Ritorno a te
Editore: Capitol, Bologna
Traduzione: Antonella Chini
Pagine:
Anno di pubblicazione: 1962
Prezzo:

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era un uomo che, per proprio divertimento, non avrebbe mai letto altro libro che il Baronetage; in esso trovava occupazione per le ore d’ozio e per quelle d’afflizione; dalla contemplazione delle rare antiche patenti di nobiltà traeva ammirazione e rispetto; col Baronetage ogni sensazione sgradita, provocata dalle beghe domestiche, gli si cambiava naturalmente in compassione e disprezzo, mentre voltava le pagine sulle numerose recentissime nobiltà; in esso infine poteva leggere la propria storia con un interesse che mai veniva meno.

« ELLIOT DI KELLYNCH HALL »

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
« Non posso più ascoltare in silenzio. Devo parlarti, col primo mezzo che ho a portata di mano. Tu mi trafiggi il cuore, e sono dibattuto fra l’angoscia e la speranza. Dimmi che non sono arrivato troppo tardi, che quei preziosi sentimenti non hanno cessato di esistere verso di me. Ti offro ancora me stesso, con un cuore che è ancora più tuo di quando lo spezzasti, otto anni e mezzo fa. Non osar di dire che gli uomini dimenticano prima delle donne, che il loro amore ha una morte precoce. Non ho amato nessun’altra che te. Posso essere stato ingiusto, come sono stato debole e pieno di risentimento, ma incostante mai. Solamente per te sono venuto a Bath; solo per te penso e faccio progetti. Non te ne sei accorta? È possibile che tu non mi abbia compreso? Non avrei indugiato nemmeno per questi dieci giorni se avessi potuto leggere i tuoi sentimenti come credo tu abbia letto nei miei. Riesco appena a scrivere. Odo continuamente cose che mi sopraffanno. Tu abbassi la voce, ma io posso distinguerne le intonazioni, che andrebbero perse gli altri. Creatura generosa, eccellente! Tu ci rendi giustizia credendo che possa esistere vero attaccamento, vera costanza da parte degli uomini.


Titolo: Persuasione
Editore: UTET, Torino
Traduzione: Romano Carlo Cerrone
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: maggio 1982

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era un uomo che, per proprio divertimento, non prendeva mai in mano altro libro che non fosse l’Elenco Ufficiale dei Baronetti; questa lettura gli faceva trascorrere piacevolmente un’ora di svago e lo consolava nei momenti di tristezza; soltanto in essa, nella contemplazione dei pochissimi tra i più antichi decreti di nomina rimasti, i suoi istinti migliori erano stimolati e sospinti all’ammirazione ed al rispetto; in essa, scorrendo le interminabili nomine del secolo precedente, le contrarietà provocate dagli affari domestici con naturalezza si mutavano in pietà e disprezzo ed in quel libro, anche se tutte le altre pagine si fossero rivelate inefficaci, egli poteva sempre leggere la propria storia con un interesse che mai veniva meno. Questa era dunque la pagina a cui il volume preferito veniva invariabilmente aperto:

ELLIOT DI KELLYNCH HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
« Mi è impossibile ascoltarvi oltre senza dir nulla. Vi devo parlare con i mezzi di cui ora dispongo. Voi mi straziate l’animo. Sono disperato, eppure ho fiducia. Ditemi che non giungo troppo tardi, che sentimenti così preziosi non sono svaniti per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore che è ancor più vostro di quando lo spezzaste quasi otto anni e mezzo or sono. Non abbiate l’ardire di affermare che l’uomo dimentica più in fretta della donna, che il suo amore finisce prima. Non ho amato che voi. Ingiusto posso anche essere stato, debole e risentito lo sono certamente stato, ma incostante mai. Per voi soltanto sono tornato a Bath e senza di voi non posso immaginare il mio futuro. Com’è possibile che tutto ciò non vi sia chiaro? Com’è possibile che non abbiate capito le mie speranze? Non avrei neppure atteso questi dieci giorni se soltanto fossi riuscito a leggere nel vostro animo come credo voi abbiate penetrato il mio. Non riesco quasi a continuare. Ad ogni istante sono sopraffatto da quanto odo. Abbassate la voce ma io so distinguere i toni di quella voce anche quando ad altri sfuggirebbero. Troppo buona, eccellente creatura! Voi ci rendete giustizia. Ora affermate che anche tra gli uomini vi sia costanza in un affetto sincero.


edizit-p-garzanti-1989-2007Titolo: Persuasione
Editore: Garzanti, Milano
Traduzione: Luciana Pozzi
Anno di pubblicazione: 1989
(testo e copertina sono dell’edizione 2007)

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch-hall nel Somersetshire, era un uomo che mai, per suo proprio svago, apriva altro libro all’infuori del Baronetage; lì trovava occupazione per un’ora d’ozio e conforto in una d’afflizione; lì il suo spirito si esaltava, colmo di ammirazione e rispetto, nel contemplare le non numerose reliquie delle patenti più antiche; lì ogni sgradevole sensazione prodotta dalle cure domestiche si mutava naturalmente in disprezzo e pietà. Quando poi scorreva le pressoché infinite nomine dell’ultimo secolo, s’imbatteva nella pagina più di ogni altra appassionante, in cui poteva leggere, con interesse che mai veniva meno, la sua propria storia: era questa la pagina alla quale il volume prediletto si apriva:

ELLIOT OF KELLYNCH-HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso ascoltare più a lungo in silenzio. Devo parlarti servendomi dei mezzi che ho sotto mano. Le tue parole mi penetrano nel profondo dell’animo. Mi dibatto tra l’angoscia e la speranza. Non dirmi che per me è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti sono svaniti per sempre. Di nuovo mi offro a te con un cuore che è ancor più tuo di quando quasi lo spezzasti, otto anni e mezzo fa. Non osar dire che l’uomo dimentica più presto della donna, che il suo amore ha una morte più precoce. Io non ho mai amato altri che te. Posso essere stato ingiusto, sono stato debole e pieno di risentimento, ma mai incostante. Tu sola mi hai condotto a Bath. A te sola io penso, per te sola faccio progetti… Non l’hai visto, questo? Possibile che tu non comprenda i miei desideri, che non li abbia compresi?… Non avrei aspettato neppure questi dieci giorni se avessi potuto leggere nei tuoi pensieri così come, penso, tu devi aver letto nei miei. Mi è difficile scrivere. A ogni istante odo qualcosa che mi sopraffà. Tu abbassi la voce, ma io so distinguere le tonalità di quella voce quando altri non riuscirebbero a coglierle… O tu, creatura troppo buona, troppo squisita! Tu ci rendi davvero giustizia. Tu sei veramente convinta che gli uomini siano capaci di vero affetto e di vera costanza.


edizit-p-theoria-1995Titolo: Persuasione
Editore: Theoria, Roma-Napoli
Collana: Classici, 5
Traduzione: Maria Luisa Castellani Agosti
Pagine: 265, rilegato con sopraccoperta
Anno di pubblicazione: aprile 1995
Prezzo: 32.000 Lire

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch Hall nel Somersetshire, era un uomo che per proprio divertimento non prendeva mai in mano altro libro che il Baronetage; in esso trovava di che occuparsi per un’ora d’ozio, di che consolarsi in una di malinconia; il suo spirito ferveva allora di ammirazione e di rispetto nel contemplare le scarse vestigia delle nomine più antiche; grazie a esso ogni sgradevole sensazione derivante da questioni domestiche, si trasformava naturalmente in compassione e disprezzo nello scorrere le quasi innumerevoli nomine dell’ultimo secolo – e qui, ove anche gli fosse mancato lo stimolo di altre pagine, qui egli poteva leggere la sua storia personale con un interesse che non veniva mai meno – questa era la pagina in cui l’amato volume immancabilmente si apriva:

ELLIOT DI KELLYNCH HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (II-11)
Non posso più a lungo ascoltare tacendo. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Voi mi trafiggete l’anima, e io sono tra agonia e speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è per sempre svanito. Mi offro di nuovo a voi, con il cuore che vi appartiene ancor più di quando, otto anni e mezzo fa, voi quasi lo spezzaste. Non dite, per carità, che l’uomo dimentica più della donna, che il suo amore è più rapido a morire. Non ho amato nessuna all’infuori di voi. Posso essere stato ingiusto, forse anche debole e offeso, ma incostante mai! Solo voi mi avete indotto a venire a Bath, solo pensando a voi rifletto e faccio progetti. Non ve ne siete accorta? È possibile che non abbiate indovinato i miei desideri? Non avrei atteso nemmeno questi dieci giorni, se avessi conosciuto i vostri sentimenti, come ritengo voi abbiate compreso i miei. Quasi non riesco a scrivere. A ogni istante ascolto parole che mi sopraffanno. Anche se abbassate la voce, io posso distinguere il tono, che altri non saprebbero cogliere. Creatura troppo buona, troppo straordinaria! Voi ci rendete giustizia, convinta come siete che anche gli uomini sappiano amare ed essere costanti.


edizit-p-newton-1996Titolo: Persuasione
Editore: Newton Compton, Roma
Collana: Classici, 94
Traduzione: Fiorenzo Fantaccini
Pagine: 216, brossura
Anno di pubblicazione: 18 luglio 1996
Prezzo: 3000 Lire

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch Hall nel Somersetshire, era un uomo che per passare il tempo mai apriva altro libro che non fosse il Baronetage; vi trovava occupazione per un’ora d’ozio, consolazione per una di dolore; la sua mente fremeva d’ammirazione e di rispetto, contemplando l’esiguo numero dei membri superstiti delle più antiche baronie, e ogni spiacevole sensazione causata da questioni domestiche naturalmente si mutava in compassione e disprezzo mentre voltava le pagine in cui erano annotate le quasi infinite nomine del secolo precedente; e qui, anche se ogni altro foglio fosse stato privo del benché minimo interesse, qui egli poteva leggere, con un interesse che mai diminuiva, la storia della sua vita; era questa la pagina alla quale il suo libro preferito veniva sempre aperto:

ELLIOT DI KELLYNCH HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (II-11)
Non posso più ascoltare in silenzio. Devo parlarle usando i mezzi che ho a disposizione in questo momento. Lei strazia la mia anima. Provo a un tempo agonia e speranza. Non mi dica che è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti son per sempre svaniti. Mi offro nuovamente a lei col cuore che è suo ancor più di quando lo ha spezzato otto anni e mezzo fa. Non osi più dire che gli uomini dimenticano prima delle donne, che l’amore di un uomo muore più rapidamente. Ho amato solo lei. Posso essere stato ingiusto, debole, schiavo di risentimenti, ma mai incostante. Lei sola mi ha indotto a venire a Bath.Penso soltanto a lei, per lei sola faccio progetti per l’avvenire. Non se n’è accorta? È possibile che non abbia compreso i miei desideri? Non avrei atteso neppure questi dieci giorni se solo avessi potuto leggere nei suoi sentimenti, come lei, penso abbia visto in fondo ai miei. Quasi non riesco a scrivere. Ogni istante sento qualcosa che mi soggioga. Lei abbassa la voce, ma io so distinguere toni che altri non saprebbero cogliere. Creatura troppo buona, troppo eccelsa! Lei ci rende davvero giustizia. Lei crede veramente che gli uomini possano provare vero amore ed essere costanti.


edizit-p-mondadori-2002-2008Titolo: Persuasione
Editore: Mondadori, Milano
Traduzione: Anna Luisa Zazo
Anno di pubblicazione: 2002
(testo e copertina sono dell’edizione 2008)

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch-hall, nel Somersetshire, non leggeva per svago altri libri che non fossero il «Baronetage»; ne traeva sentimenti di ammirazione e rispetto contemplando i pochi discendeti delle più antiche patenti di nobiltà; mentre ogni sgradita sensazione dovuta a problemi domestici spontaneamente si mutava in compassione e disprezzo alla lettura degli innumerevoli titoli creati nel secolo precedente; se poi ogni altra pagina si rivelava priva di efficacia, sir Walter leggeva sempre con inestinguibile interesse la propria storia. Era questa la pagina a cui automaticamente si apriva il volume prediletto:

ELLIOT DI KELLYNCH-HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso ascoltare più a lungo in silenzio. Devo parlarvi con i mezzi che sono a mia disposizione. Mi penetrate l’anima a fondo. Sono diviso tra l’angoscia più cupa e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti sono svaniti per sempre. Mi offro nuovamente a voi con un cuore che vi appartiene ancora più pienamente, di quando voi quasi lo spezzaste otto e mezzo addietro. Non osate dire che l’uomo dimentica prima della donna, che il suo amore muore prima. Non ho mai amato altri che voi. Posso essere stato ingiusto, sono stato debole e vendicativo, mai incostante. Soltanto a causa vostra sono venuto a Bath. Soltanto per voi penso e faccio progetti. – Non lo avete veduto? Davvero non avete compreso che cosa desideravo? – Non avrei atteso neppure questi dieci giorni, se avessi potuto leggere nei vostri sentimenti, come credo voi abbiate penetrato i miei. Quasi non riesco a scrivere. Ogni istante sento qualcosa che mi sopraffà? Voi abbassate la voce, ma io distinguo i toni di quella voce, anche quando gli altri non potrebbero udirli. – Creatura troppo buona, troppo eccellente! In verità ci rendete giustizia. Credete dunque che il vero affetto e la costanza esistano tra gli uomini.


edizit-p-barbera-2009Titolo: Persuasione
Editore: Barbera, Siena
Collana: Nuovi Classici
Traduzione: Caterina Ciccotti
Pagine: 256, rilegato con sopraccoperta
Anno di pubblicazione: maggio 2009
Prezzo: 10 Euro

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era un uomo che per suo proprio svago non apriva mai altro libro all’infuori del Baronetage; qui trovava occupazione per un’ora d’ozio, conforto in una di afflizione; qui il suo spirito fremeva d’ammirazione e di rispetto, nel contemplare l’esiguo numero dei membri superstiti delle più antiche patenti di nobiltà; qui ogni sgradevole sensazione causata da questioni domestiche si mutava naturalmente in compassione e disprezzo per le pressoché infinite nomine del secolo precedente. Qui, se anche ogni altro foglio fosse stato privo del benché minimo rilievo, egli poteva sempre leggere, con interesse che non veniva mai meno, la storia della propria vita. Ed era proprio questa la pagina alla quale il suo volume prediletto, immancabilmente, si apriva:

ELLIOT DI KELLYNCH HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso ascoltare oltre in silenzio. Devo parlarvi servendomi dei mezzi che ho a disposizione. Voi mi straziate l’anima. Provo a un tempo angoscia e speranza. Non ditemi che per me è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti sono svaniti per sempre. Mi offro nuovamente a voi, con un cuore che è ancor più vostro di quando quasi lo spezzaste, otto anni e mezzo fa. Non osate dire che gli uomini dimenticano prima delle donne, che l’amore di un uomo muore più precocemente. Non ho amato che voi. Posso essere stato ingiusto, debole e pieno di risentimento, ma mai incostante. Voi sola mi avete condotto a Bath. Penso soltanto a voi, per voi sola faccio progetti per l’avvenire… Non ve ne siete accorta? Possibile che non abbiate compreso i miei desideri?… Non avrei atteso neppure questi dieci giorni, se solo avessi potuto leggere nei vostri sentimenti, così come voi, penso, dovete aver letto in fondo ai miei. Quasi non riesco a scrivere. A ogni istante odo qualcosa che mi sopraffa (sic). Voi abbassate la voce, ma io so distinguere le tonalità di quella voce, laddove altri non riuscirebbero a coglierle… Creatura troppo buona, troppo eccelsa! Voi ci rendete davvero giustizia. Voi lo credete veramente, che gli uomini siano capaci di provare un autentico affetto ed essere costanti.


Titolo: Persuasione
Editore: jausten.it (on-line)
Traduzione: Giuseppe Ierolli
Anno di pubblicazione: 19 gennaio 2013
La stessa edizione, a cura della JASIT e con
progetto grafico di Petra Zari, è disponibile
in formato cartaceo su “imiolibro” (link).

Incipit
Sir Walter Elliot, di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era un uomo che, per suo diletto, non prendeva mai in mano altro libro che il Baronetage; lì trovava occupazione per un’ora d’ozio e consolazione in una di tristezza; lì il suo animo si accendeva di ammirazione e rispetto, contemplando le scarse vestigia delle nomine più antiche; lì qualsiasi spiacevole sensazione suscitata da questioni domestiche si trasformava in modo naturale in compassione e disprezzo. Quando scorreva le quasi infinite concessioni dell’ultimo secolo – e lì, se ogni altra pagina si fosse rivelata fiacca, poteva leggere la propria storia con un interesse che non veniva mai meno – questa era la pagina alla quale si apriva sempre il volume prediletto:

ELLIOT DI KELLYNCH HALL

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso più ascoltare in silenzio. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Mi straziate l’anima. Sono metà in agonia e metà pieno di speranza. Ditemi che non è troppo tardi, che quei preziosi sentimenti non sono svaniti per sempre. Mi offro di nuovo a voi con un cuore ancora più vostro di quando lo avete quasi spezzato la prima volta otto anni e mezzo fa. Non osate dire che un uomo dimentica più presto di una donna, che il suo amore ha una fine più prematura. Non ho amato altri che voi. Posso essere stato ingiusto, debole e pieno di risentimento, ma mai incostante. Solo per voi sono venuto a Bath. Solo per voi penso e faccio progetti. Non l’avete visto? Potete forse non aver compreso i miei desideri? Non avrei certo aspettato questi dieci giorni, se avessi potuto leggere nei vostri sentimenti come credo voi abbiate decifrato i miei. Riesco a malapena a scrivere. Ogni istante ascolto qualcosa che mi annienta. Voi abbassate la voce, ma io riesco a distinguere il suono di quella voce anche quando ad altri sfuggirebbe. Creatura troppo buona, troppo eccellente! Ci rendete davvero giustizia. Sapete che esiste il vero affetto e la vera costanza tra gli uomini.


edizit-p-feltrinelli-2015Titolo: Persuasione
Editore: Feltrinelli, Milano
Collana: Universale economica / Classici
Traduzione: Maria Baiocchi e Anna Tagliavini
Pagine: 314, brossura
Anno di pubblicazione: giugno 2015
Prezzo: 8,50 Euro

Incipit
Sir Walter Elliot di Kellynch Hall, nel Somersetshire, non leggeva mai altro, per suo diletto, che il Libro d’Oro della Nobiltà, dove trovava occupazione nelle ore libere e conforto in quelle tribolate. Qui, riflettendo sui pochi superstiti dei titoli più antichi si ridestavano in lui ammirazione e rispetto; qui, ogni dispiacere occasionato dai problemi domestici si trasformava spontaneamente in commiserazione e sdegno, quando l’occhio cadeva sull’infinita schiera di nuovi titoli del secolo precedente; e qui, se ogni altra pagina era inefficace, poteva almeno leggere la sua propria storia con un interesse che non lo tradiva mai. Era su quella pagina che sempre si apriva il suo amato volume:
“ELLIOT DI KELLYNCH HALL. […]”

Dalla lettera del capitano Wentworth a Anne Elliot (capitolo 23)
Non posso ascoltare oltre in silenzio. Devo parlarti con i mezzi che ho a disposizione. Tu mi trafiggi l’anima. Sono dilaniato fra tormento e speranza. Non dirmi che è troppo tardi, che quei sentimenti così preziosi sono morti per sempre. Mi offro a te ancora una volta, con un cuore che è ancora più tuo di quando lo spezzasti, otto anni e mezzo fa. Non osare sostenere che l’uomo dimentica prima della donna, che il suo amore muore prima. Non ho amato altri che te. Posso essere stato ingiusto, debole e pieno di risentimento, ma mai incostante. Solo per te sono venuto a Bath. Solo per te penso e faccio progetti… Non te ne sei accorta? Possibile che tu non abbia capito i miei desideri? Non avrei lasciato passare nemmeno questi dieci giorni, se avessi potuto leggere i tuoi sentimenti come credo tu debba aver penetrato i miei. Quasi non riesco a scrivere. Ad ogni istante mi arrivano frasi che mi schiantano. Tu abbassi la voce, ma io riconosco i toni di quella voce, distinguo quello che altri non saprebbero decifrare… Anima troppo bella, troppo nobile! Davvero ci rendi giustizia. Credi che possa esserci vero amore e costanza negli uomini.


 

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